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Verona: le Fragole Autunnali al Tempo del Covid-19

Da tipicità di nicchia a simbolo di sopravvivenza, sia per i produttori, sia per chi le raccoglie. Per le fragole, coltura particolarmente diffusa nella fascia media pianeggiante del Veronese, il 2020 sarò da ricordare come un anno spartiacque in molte direzioni. L'aspetto colturale, innanzitutto. Le fragole autunnali furono introdotte circa una quarantina di anni fa, in un'area già fortemente vocata alla produzione intensiva, che però, fino ad allora, si limitava alla canonica primavera. Invece si scoprì che le condizioni climatiche erano tali da permettere il prolungamento della stagione anche fino a dicembre, addirittura alla vigilia delle feste natalizie. E da allora il cammino è stato in crescita, anche se con qualche pausa qua e là. Ma quest'anno le fragole veronesi hanno rappresentato anche un'ancora di salvezza su due fronti. Da una parte i produttori, che a primavera erano letteralmente in ginocchio per l'impossibilità dei lavoratori dell'Est europeo di arrivare in Italia a causa del coronavirus (gli arrivi sono iniziati solo a maggio); dall'altra molti lavoratori locali (non agricoltori, ma professionisti e disoccupati) appiedati dalla pandemia, che grazie al lavoro nei campi sono riusciti a trovare un reddito. L'annuncio su Facebook da parte dell'associazione dei fraolgicoltori, ha consentito di ovviare a una situazione che rischiava davvero di diventare critica. Ma non è solo questo: il lavoro con le mani nella terra ha restituito quel senso di sacrificio e di rispetto per l'agricoltura che non di rado viene marginalizzato. Scarica l'app di Ti Porto Io: Android https://goo.gl/m5o99t iOS https://goo.gl/gzZl9s Seguimi sui miei profili social! Facebook   / stevecantiero   Instagram   / stevecantiero