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Questa è una sintesi dell'intervista che feci per Excite a Carlo Petrini, nella sua casa di Lucca, in occasione dell'uscita del libro "Le corna del diavolo". All'epoca Youtube non era ancora in voga e successivamente non era comunque possibile pubblicare video così lunghi, ragion per cui l'intervista era stata ripubblicata altrove in seguito ma mai qui. Lo faccio oggi, dopo aver rinvenuto il file originale nel vecchio pc che non va praticamente più. Avrei dovuto farlo prima della sua morte. Non ho fatto in tempo. Buona visione e sempre grazie a Carlo, che fu gentilissimo, allora, e anche in seguito. Presentando quest'intervista, sul mio blog scrissi: Venerdì 31 marzo sono andato a Lucca, a casa di Carlo Petrini, per intervistarlo. Carlo Petrini è stato calciatore professionista negli anni 70, ha vestito la maglia di Lecce, Genoa, Torino, Catanzaro, Varese, Milan, Ternana, Roma, Verona, Cesena, Bologna. Nell'80 viene travolto dallo scandalo del calcio-scommesse e una pesante squalifica pone praticamente fine alla sua carriera. Il suo primo libro, l'autobiografico Nel fango del Dio Pallone, scoperchia la pentola dell'ipocrisia sul dorato mondo del calcio. Da testimone diretto dei fatti Petrini parla di doping e abuso di farmaci, di scommesse, retroscena, sfrenatezze, corruzione, soldi in nero, raccontando tutto quello che «nel calcio si fa ma non si deve dire». Petrini da allora diventa un caso, un personaggio scomodo, da evitare. Ma lui insiste e pubblica altri libri, uno più scottante dell'altro: tra questi Il calciatore suicidato, un'inchiesta che cerca di far luce sulla misteriosa morte di Donato Bergamini, calciatore del Cosenza "suicidato" sotto un camion, morte archiviata con una "verità di comodo buona solo per preservare l'immagine dorata del calcio professionistico". E poi ancora I pallonari, un viaggio nel doping e nel calcio scommesse degli ultimi due decenni, Scudetti dopati, sul processo per doping alla Juve e l'ultimo, appena uscito, Le corna del Diavolo, sull'uso tutto politico del calcio e del Milan da parte di Silvio Berlusconi, in un'analisi attenta di tutte le tappe che hanno portato il leader di Forza Italia dall'acquisizione dei diritti per la trasmissione del Mundialito nel 1980 alla Presidenza del Consiglio. Carlo Petrini oggi è quasi cieco ed è stato da poco operato di tumore al cervello; ci sono concrete possibilità che anche lui sia uno dei tanti giocatori degli anni 70 devastati nella salute dalle cure cui venivano sottoposti i giocatori del suo tempo, per giocare a tutti i costi, allora come oggi. Le parole di Petrini non sono mai leggere né banali: nomi, cognomi, fatti, accuse, aneddoti, non manca niente. Questa lunga intervista non sfugge alla regola. Buona visione.