У нас вы можете посмотреть бесплатно KORNEL MUNDRUCZO and J.M. COETZEE - Disgrace - REf12 или скачать в максимальном доступном качестве, видео которое было загружено на ютуб. Для загрузки выберите вариант из формы ниже:
Если кнопки скачивания не
загрузились
НАЖМИТЕ ЗДЕСЬ или обновите страницу
Если возникают проблемы со скачиванием видео, пожалуйста напишите в поддержку по адресу внизу
страницы.
Спасибо за использование сервиса ClipSaver.ru
Romaeuropa Festival 2012 22-24 novembre h20.30 @Teatro Vascello Disgrace, il romanzo del premio Nobel John Maxwell - J. M.- Coetzee, arriva a Romaeuropa nella trasposizione di Kornél Mundruczó: una struggente vicenda sulla fine dell'apartheid in Sudafrica si trasforma in metafora dell'Europa di oggi. Pubblicato nel 1999 - in Italia con il titolo Vergogna -, premiato con il prestigioso Booker Prize, trasposto in pellicola da Steve Jacobs in un film con protagonista John Malkovich, Disgrace è la storia di David Lurie, professore di letteratura all'università di Cape Town, che per aver sedotto una allieva perde lavoro, reputazione, tranquillità e ambizioni letterarie. Si rifugia dalla figlia Lucy che vive isolata in una fattoria del sud del paese, e invece della quiete che cercava si trova di fronte all'esasperazione di contrasti razziali e povertà nei crimini, nella violenza, negli stupri: una realtà a lui tanto estranea da costringerlo a rinunciare al suo ruolo di padre, dopo aver perso il suo posto nella società. Disgrace è un canto alla fine di un'epoca e dei suoi privilegi, al disagio di confrontarsi con i cambiamenti del mondo. Regista ungherese teatrale e cinematografico, Mundruczó trasforma sul palcoscenico la vicenda del romanzo in uno spietato disegno del nostro tempo, attraverso l'avventura umana dei suoi protagonisti. «Ho scelto Disgrace come base per il mio nuovo lavoro - spiega -, perché la storia di David Lurie trascende i suoi punti di riferimento sociologici nel Sudafrica post apartheid, per affrontare, in modo estremamente puntuale, le grandi questioni che riguardano il nostro essere europei».