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DISCLAIMER: I do not own this music, which I upload for the sole purpose of making some beautiful music from the past being remembered and listened to. Anyway, it will be removed immediately upon request. 01. Schaumburg 02. Veteranissimo 10:45 03. Arabesque 28:10 04. Holta-Polta 33:30 05. Ueber Ottenstein 48:30 COUNTRY: Germany GENRE: Krautrock (electronic) Michael Rother: Guitar, Electronic Drums & Electronic Percussion, Piano Hans-Joachim Roedelius: Organ, Electronic Organ, Piano Dieter Moebius; Synthesizer, Electronic Drums & Electronic Percussion Nel 1973 Hans Joachim Roedelius e Dieter Moebius, anima e corpo dei Cluster, decidono di imbarcarsi in un nuovo progetto musicale assieme all’amico Michael Rohter, chitarrista dei Neu. Nascono gli Harmonia, autori di due eccellenti album tra il ’74 e il ’76, tra i protagonisti della formidabile scena elettronica della Germania di inizio anni settanta. Il 23 Marzo del ’74, due mesi dopo la pubblicazione del loro album di esordio (nonché di Zuckerzeit dei Cluster, prodotto in quell’anno dallo stesso Rohter), gli Harmonia suonano a Griessen, in bassa Sassonia. Il concerto, pubblicato solo nel 2007 dalla Groenland Records, si compone di cinque tracce in cui l’anima elettronica del duo Cluster assorbe quella proto-punk di Rohter, dando vita ad una trance sequenziale pressoché immutata dall’inizio alla fine. Il trio cala una delle sue carte migliori in apertura con “Schaumburg”, mandala cinematico carico di sonorità ancestrali, nel cui cerchio l’ascoltatore visualizza immagini rallentate e ripetute, come si trovasse dinanzi ad un volo a pelo d’acqua in slow motion di uno stormo di uccelli meccanici ripetuto all'infinito. “Veteranissimo” è una progressione marziale e amorfa di diciassette minuti, una macchina dietro i cui battiti pare incalzare la ritmica degli Hawkwind tradotta in codice binario. In “Arabesque” le volute elettriche della chitarra di Rohter provano a spazzare via, quasi con rabbia, il reticolato elettronico che le sorregge, per sfumare progressivamente in un momentaneo silenzio – un accecante horror vacui nel flusso catartico dei suoni – e ripartire con “Holta-Polta”, uno dei pezzi più interessanti del lotto, in cui si è come proiettati nel cervello freddo e sinistro di un calcolatore, alla ricerca di un segno di vita intesa come struttura melodica, che in questo caso magnificamente manca, essendo assorbita dal battito sordo dei loop ritmici e degli strali robotici di sinth. Sarebbe stato perfetto sfondo sonoro per la caccia di Deckart ai replicanti nella magia distopica di Blade Runner. Completa il lotto “Ueber Ottenstein” che, riallacciandosi alla maggiore levità di Shaumburg, chiude il cerchio dell’ascolto, quasi accompagnando al risveglio dall’esperienza di un mondo sonoro completamente artificiale. La registrazione, una soundboard di buona qualità, contribuisce alla struttura dell’ascolto, senza applausi o interferenze “umane” che disturbino il macchinico dispiegarsi delle impressioni. (full review at / 32963... )