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Il servizio di Angelo Ruoppolo ( / 40129859538 ) Teleacras Agrigento del 5 ottobre 2016. Il presidente della Regione ascoltato in Commissione antimafia. Crocetta rivela : "Nel 2012 mi telefonarono dagli Stati Uniti. Sarei morto come Mattarella". Ecco il testo : Il presidente della Regione è stato a Roma e ancora una volta è stato ascoltato dalla Commissione nazionale antimafia. A Palazzo San Macuto, Rosario Crocetta ha incontrato la presidente, Rosy Bindi, i deputati e i senatori che compongono la bicamerale antimafia. E il governatore dei siciliani ha poggiato sul tavolo due dossier sui 4 anni trascorsi a Palazzo d’Orleans, tra minacce e intimidazioni. La Commissione ovviamente gli ha subito chiesto conto e ragione : minacce ? E Crocetta ha altrettanto subito risposto : “Sì, minacce, le ho ricevute appena mi sono insediato, sin dal 2012, quando mi passarono una telefonata dagli Stati Uniti e mi dissero che avrei fatto la fine di Piersanti Mattarella. E’ una cosa che rivelo solo ora”. E la Commissione lo ha incalzato : racconti, si è preoccupato ? E Crocetta ha risposto : “Sì, è stata una minaccia che arrivando dagli Stati Uniti mi è sembrata inquietante”. E poi, a termine dell’ audizione, alcuni più arguti hanno insinuato : “Crocetta, forse per gli ostacoli all’ insediamento del Muos, la stazione satellitare degli Stati Uniti a Niscemi in provincia di Caltanissetta ?”. E il presidente della Regione ha risposto : “Non penso che le minacce possano essere provenute da fonti istituzionali. Come si fa a dirlo? Anche perchè poi il Muos l'ha risolto sostanzialmente la magistratura. Un politico può trovare da ridire ma un amministratore non ha scelte: il ministero della Difesa ci chiedeva 39 mila euro al giorno per il mancato funzionamento. La Regione sarebbe fallita nel giro di pochi mesi”. E poi la commissione ha invitato Crocetta a proseguire, sinteticamente, e lui : “Io sono una persona serena, sin da quando ero sindaco a Gela, nel 2003, ho ricevuto minacce, proiettili, lettere e altro, ma non me ne preoccupo. Ho voluto presentare due dossier perchè rivelano il contesto e il clima in cui il mio governo si è dovuto confrontare sin dall'inizio. Dopo la minaccia arrivata dagli Usa nel novembre 2012, ne sono arrivate tante altre, che vanno da telefonate anonime a proiettili ricevuti, alla minaccia di essere ammazzato insieme a Giuseppe Antoci, il presidente del Parco dei Nebrodi, appena scampato ad un agguato a colpi d’arma da fuoco”.