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La malattia diverticolare, ovvero la presenza di piccole sacchette all'interno delle pareti intestinali che possono infiammarsi - è molto frequente soprattutto dopo i 50 anni. Possono essere asintomatici o possono invece dare dolori e problemi intestinali fino ad arrivare a vere e proprie perforazioni che devono essere trattate in urgenza con la chirurgia. Ce la descrive il Prof. Antonio Gasbarrini (Direttore del Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche della Fondazione Policlinico A. Gemelli IRCCS) scopriamo la complessità dietro una patologia solo apparentemente semplice, e capiamo la differenza fra diverticolosi e diverticolite, come prevenirne l'insorgenza e l'infiammazione, come evitare le complicanze, quale alimentazione nelle fasi acute e nel mantenimento e quando ricorrere a farmaci e quali. Per saperne di più http://www.cemadgemelli.it/ È una di quelle malattie che tutti crediamo di conoscere ma in realtà ignoriamo le sue sfaccettature. Possono esserci diverticoli nell’esofago, nello stomaco, nel duodeno, nell’intestino tenue e nel colon. Generalmente però la malattia diverticolare più nota è quella colica, generalmente nel colon di sinistra, cioè il sigma e una parte del retto. Se guardiamo l’intestino, nella parte inferiore c’è una ESSE (il sigma appunto) una ‘curva’ dove ristagnano le feci prima di uscire, un vero serbatoio ed è la zona che è sottoposta alla pressione massima ed è lì che si formano in maggioranza i diverticoli. Sono delle estroflessioni a fondo cieco. Un paragone che faccio ai miei pazienti è questo: una volta c’erano i palloni di cuoio e dove c’erano le cuciture usciva la camera d’ria. Ecco, questi ‘bozzetti’ sono proprio i diverticoli, che passano attraverso lo strato muscolare e generalmente nelle zone dove arrivano i vasi sanguigni, una zona di minor resistenza. Possono essere pochi (2,3,4 ad esempio) o molti con l’aumentare dell’età della persona, e avere dimensioni diverse, da 1 o 2 cm ai diverticoli giganti, con diametri di 4,5, 10 o addirittura 15 cm. È importante anche la dimensione del ‘colletto’ perché più questo è piccolo e il sacchetto grande, maggiore è il pericolo di ristagno delle feci. Assolutamente frequenti, quasi una malattia che fa parte del processo di invecchiamento del nostro colon. Sopra gli 80 anni, quasi il 75% delle persone ha i diverticoli, ma non tutti hanno disturbi legati alla loro presenza. Ma i diverticoli sono presenti anche a 50, 60 anni, è una malattia prevalente nella popolazione italiana. Ci sono poi delle differenze nelle popolazioni, in quelle africane è poco prevalente, forse per dieta e/o caratteristiche genetiche. Per la maggioranza dei casi, avere i diverticoli non vuol dire avere una malattia, non vuol dire avere sintomi. Molti si accorgono casualmente di avere i diverticoli, per esempio in occasione di un’ecografia, in una TAC di screening, in una colonscopia, magari fatta per sangue occulto nelle feci. In questi casi non bisogna fare nulla: magari mettere a posto la dieta ma bisogna sapere che si hanno i diverticoli, per dirlo al medico in caso ad esempio di dolori addominali. La malattia diverticolare può però complicarsi. Prima di divenire vera Diverticolite può trasformarsi in Sindrome diverticolare non complicata. Che cos’è? In colonscopia non compare irritazione ma la persona può avere sintomi, simili a quelli del Colon Irritabile. Ovvero gonfiore, meteorismo, disturbi nell’andare di corpo. Chi ne soffre può avere sia stitichezza sia diarrea. Questo è importante per stabilire la terapia, come vedremo. La Diverticolite è invece la infiammazione della mucosa colica e qui la diverticolite può essere complicata o no. Nelle forme complicate, in queste sacche ristagnano le feci che non si riescono a evacuare. (...) Esiste poi un altro insieme di disturbi che è l’Emorragia Digestiva. Le estroflessioni si trovano vicino a dei vasi e questi possono sanguinare, una delle più comuni cause delle emorragie digestive del tratto inferiore. Una complicanza molto frequente, a cui dobbiamo pensare quando abbiamo una rettorragia. L’ecografia può già dirci se esiste una malattia diverticolare e se è complicata. Poi c’è la TAC dell’addome, che è usata soprattutto per escludere le forme complicate. Esiste poi un’altra indagine non invasiva che la Colon-TAC o colonscopia virtuale che permette di vedere anche l’interno dell’addome, con dei SW che permettono una vera ‘navigazione’ nel colon con immagini in 3D che vedono molto bene i diverticoli. E poi naturalmente la colonscopia. Parliamo ora di Terapia. La dieta va costruita su misura: c’è una dieta per le fasi acute, in cui l’intestino va tenuto il più possibile a riposo e quindi il paziente va tenuto a digiuno. Nelle fasi della malattia diverticolare non complicata la dieta è in genere povera di fibre per ridurre il funzionamento del colon..."