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Amina Alaoui è un’interprete marocchina della musica arabo-andalusa. Ha registrato “Hija mia” nell’album “Alcantara” (Auvidis Ethnic 1998). Il termine Sefardita deriva da “Sefarad”, parola con cui gli ebrei spagnoli indicavano la Spagna. Dopo la loro espulsione, decretata nel 1492 dai sovrani cattolici, hanno mantenuto vive per secoli la lingua spagnola medievale e la tradizione culturale giudaico-spagnola nelle diverse aree del Mediterraneo in cui si sono stabiliti. HIJA MIA Hija mia, mi querida aman, aman no te eches a la mar que la mar esta en fortuna mira que te va a llevar, que la mar esta en fortuna mira que te va a llevar. Que me lleve y que me traiga aman, aman siete funtas de hondor que m’engluta pexe preto para salvar del amor, que m’engluta pexe preto para salvar del amor. Hija mia, mi querida aman, aman no te eches a la mar que la mar esta en fortuna mira que te va a llevar, que la mar esta en fortuna mira que te va llevar, que la mar esta en fortuna mira que te va llevar. FIGLIA MIA Figlia mia, mia amata Dio mio! Dio mio! non andare al mare che il mare è in tempesta attenta che ti porterà via, che il mare è in tempesta attenta che ti porterà via. Che mi porti via e mi trascini Dio mio! Dio mio! nel profondo degli abissi, che mi divori un pesce nero per salvarmi dall’amore, che mi divori un pesce nero per salvarmi dall’amore. Figlia mia, mia amata Dio mio! Dio mio! non andare al mare che il mare è in tempesta attenta che ti porterà via, che il mare è in tempesta attenta che ti porterà via, che il mare è in tempesta attenta che ti porterà via. INTERPRETAZIONE La canzone appartiene al repertorio tradizionale sefardita, ma la sua presenza sembra attestata anche in altri ambiti culturali del Mediterraneo. Il tema affrontato nel testo è quello del rapporto tra madre e figlia di fronte alle attrazioni e alle incertezze del mondo esterno e della vita, in particolare nella sfera amorosa. La madre, attraverso la metafora del mare in tempesta (“fortuna”), mette in guardia la figlia verso i pericoli che può correre (prima strofa). La risposta della figlia, espressa nella seconda strofa, esprime la paura e il rifiuto dell'esperienza dell'amore ("para salvar del amor"). Una diversa versione, cantata e trascritta da Mara Aranda, pone dei problemi di interpretazione del senso generale del testo, problemi che possono essere dovuti anche alla presenza di incoerenze nella tradizione orale del testo e alla stratificazione nel tempo e nei vari contesti culturali di significati diversi. La versione della cantante valenciana si basa su un testo più ampio che contiene anche le seguenti strofe: IJA MIA MI KERIDA AMAN, AMAN, AMAN, NO TE VAYAS A LAVAR A LA FUENTE D’ AGUA FRIA ONDE EL CAVALLERO ESTÀ DANDO AGUA A SU CAVALLO MIRA QUE TE VA A LLEVAR. KE ME LLEVE I KE ME TRAIGA AMAN, AMAN, AMAN, D’ENTRE DEL ROMERO EN FLOR KE LA MI CAZA ES MUY CHIKA I NO ENTRA NUNCA EL SOL D’ENTRE ESTAS PAREDES FRIAS PEDRI, MADRE, LA COLOR. Il significato di queste due strofe è chiaro (la figlia desidera abbandonare la casa materna e non teme il cavaliere), ma non sembra coerente con la precedente risposta della figlia ("que m’engluta pexe preto para salvar del amor"). Una possibile spiegazione è quella che vede nelle parole della figlia una sorta di sfida verso la madre: la figlia è disposta anche a correre il rischio di incontrare un essere mostruoso (“pexe preto”) pur di conoscere l’amore. Cfr.: Mara Aranda_'Ija mia'_canción sefardí_sephardic song - YouTube • Mara Aranda 'Ija mia' Canción sefardí - Se...