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Beer Brodaz - Mille Brindisi Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Disambiguazione -- Se stai cercando della buona musica, scappa finche' sei in tempo. Mille Brindisi a opera di Beer Brodaz Mille Brindisi, o, con altro titolo, "la Canzone dell'Augurio Liturgico" è un componimento poetico scritto probabilmente nel 1490 che fa parte dei Canti Profani di Corrado il Pio: ha vari aspetti di tipo popolaresco con la presenza di figure mitologiche come Bacco, divinità dell'ebbrezza, Afrodite, nota sorca della mitologia greca, e ovviamente tutta una serie di ninfe random, seminude. Contenuto [modifica] Uomo di grande cultura, profondamente imbevuto di ideali umanistici, Corrado il Pio affiancò all'attività politica una produzione letteraria intensa e varia nei temi e nei linguaggi. I Canti Profani furono composti per essere eseguiti con musica e in forma corale durante le lunghe, noiose e monotone serate infrasettimanali. La canzone descrive e accompagna il gesto, di palese carattere mitologico, di alzare il bicchiere e bere alla salute di qualcuno, in segno di felicitazione o di augurio. È composta di 20 versi di dubbio contenuto artistico, riuniti in 2 strofe di otto versi ciascuna (ottave), e una strofa di quattro versi, con elementari rime AABB CCDD. Le strofe sono seguite (e, si deve pensare, intercalate) dal pre-ritornello con rime ABCC che confluisce nel ritornello di noto spessore morale, e dal galante contenuto. Il testo presenta quindi una musicalità facile e ripetitiva, adatta all'esecuzione corale. Esaltazione del "Alla Sorca" [modifica] Mille Brindisi è quindi un'esaltazione del brindisi "alla sorca" ed è certamente il più famoso di questi Canti Profani, con il celebre ritornello che recita: « La la la la la la la la ALLA SORCA! ALLA SORCA! ALLA SOORCA! » Si tratta di un tema caratteristico del XXI secolo, ovvero l' esortazione a godere pienamente delle gioie della giovinezza femminile, che sboccia e si manifesta in sublimi e succolente forme neoclassiche, ma nella consapevolezza della sua fugacità. Testo [modifica] La prima volta al pub non la ricordo manco piu' La panza sporge che non me lo vedo da quassu' Se biascico non e' per qualche strana condizione Ma solo per gli ettolitri di bIirra nelle vene Il sole l'ho veduto una volta in cartolina C'e un'aria irrespirabile nei pub di Laurentina Questa citta' e' cosi' ma in fondo cosa ce ne frega La birra e le cazzate sono quello che ci lega E se mi cerchi tu mi puoi trovare abbeve in qualche pub Cor boccale in mano, questa volta a che brindiamo? La la la la la la la la la la la ALLA SORCA ALLA SORCA ALLA SOORCA! Dalle mie parti fa' il molesto e' pura civilta' Ed e' quasi impossibile trovar chi non lo fa In pratica e' cosi', tale e' la sorte der romano Appuntamento fisso co na chiara media in mano Saggezza popolare scorre al tavolo di un pub Storie metropolitane, ma che ve lo dico a fa? Un gomito si alza senza troppi complimenti, lo segue a rota un altro e poi a rota n'artri venti E se mi cerchi tu mi puoi trovare sbronzo in qualche pub Cor boccale in mano, questa volta a che brindiamo? La la la la la la la la la la la ALLA SORCA ALLA SORCA ALLA SOORCA! Ed ora andate in pace ed onorate il vostro pub e ricordate amici, la morale e' questa qua: Serate come questa sono il senso della vita CACIARA, BILIARDINO E MILLE BRINDISI ALLA FICA E se mi cerchi tu mi puoi trovare steso in qualche pub Cor boccale in mano, questa volta a che brindiamo? La la la la la la la la la la la ALLA SORCA ALLA SORCA ALLA SOORCA!