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Torre civica di Bergamo La torre civica, conosciuta con il nome di Campanone (Campanù in dialetto bergamasco), è un monumento storico della città di Bergamo. La struttura è situata nella parte alta della città di Bergamo, ovvero nella parte racchiusa tra le Mura Venete. Posta a fianco del Palazzo della Ragione e del Palazzo del Podestà, raccorda il lato sud con quello occidentale di Piazza Vecchia, che per secoli è stata il centro politico della città orobica. La torre venne costruita nel periodo compreso tra l'XI ed il XII secolo. Inizialmente venne utilizzata come casa-torre di proprietà della famiglia Suardi, uno dei casati più potenti di quei tempi, appartenente alla schiera dei ghibellini. Inizialmente alta 37 metri, fu sottoposta a piccoli ma continui interventi di ampliamento già in età medievale, che le permisero di raggiungere gli attuali 56 metri di altezza che la rendono la torre più alta della città. Dalla sommità si può godere di un panorama sia sulla città alta che sulla città bassa, la pianura circostante, nonché le propaggini montuose delle Prealpi Orobie. Le sue caratteristiche tipicamente medioevali la rendono inoltre uno dei monumenti principali della città, tanto da essere ben visibile nello sky-line di città alta. La torre ospita un concerto di tre campane montato su un castello in ferro. La maggiore, conosciuta come "Campanone" è la campana più grande della Lombardia. Fu fusa nel 1656 dal veronese Bartolomeo Pisenti, chiamato dal podestà per rimpiazzare le precedenti campane ormai rotte. La fusione del campanone fu travagliata in quanto i primi due tentativi fallirono, rispettivamente, per lo scoppio della sagoma (1652) e per l'incrinatura della campana dopo soltanto pochi mesi (1653). Il suo diametro misura 2.07 metri ed il peso è stimabile attorno ai 5580 kg, 300 kg circa quello del battente. Espressa rispetto alla frequenza fondamentale di 440 Hz la nota riprodotta corrisponde al Fa#2 +20 centesimi. Il ricco corredo ornamentale di gusto manieristico presenta, oltre al marchio del fonditore, alcune iscrizioni, sia interne al vaso che esterne: tra esse il distico elegiaco in latino "Laeta, dies, horas, funebria, nubila, cives / concino, sacro, noto, defleo, pello, voco", la cui traduzione (abbinando i sostantivi dell'esametro ai verbi del pentametro) è «Canto gli eventi lieti, consacro i giorni, segno le ore, piango i funerali, scaccio i temporali, convoco il popolo». La data impressa indica 1655, anno in cui fu approntata la sagoma. Il sistema di suono originario era a slancio ad opera di squadre di campanari, ma non si esclude che per un periodo fosse fissa e suonata muovendo il battente. Oggi il sistema è a slancio elettrificato, nonché ad elettrobattente per lo scoccare delle ore. La campana mezzana risale al 1949 ed è opera di fusione del bergamasco Angelo Ottolina che riuscì ad ottenere il calco prima che l'originale del 1653 fusa da Bartolomeo Pisenti fosse requisita dallo Stato italiano e distrutta per motivi bellici. Essa, pur presentando una sagoma moderna riprende le decorazioni originali. Il diametro misura 1.15 metri ed il peso è di 915 kg. Espressa rispetto alla frequenza fondamentale di 440 Hz la nota riprodotta corrisponde al Mi3 + 30 centesimi. Anch'essa riporta un notevole corredo ornamentale manieristico simile a quello del campanone. È impresso l'anno 1652 in cui fu pronta la sagoma, ma il primo tentativo di fusione non andò a buon fine. Il sistema di suono è a slancio elettrificato. La campana più piccola nonché più antica fu fusa nel 1474 da Gasparino da Vicenza. Il diametro misura 0.93 metri ed il peso è di circa 480 kg. Espressa rispetto alla frequenza fondamentale di 440 Hz la nota riprodotta corrisponde al Sol3# +20 centesimi. La sagoma presenta un profilo snello vicino a quello trecentesco ed è priva di decorazioni: sono riportate solo alcune iscrizioni tra le quali la firma dell'autore. Il sistema di suono è a slancio elettrificato e ad elettrobattente per lo scoccare della mezzora. la campana maggiore, benedetta nel 1656 e ribattezzata dagli abitanti Campanone, alle dieci di ogni sera batteva cento rintocchi per indicare il coprifuoco che ricordava la chiusura delle quattro porte di accesso alla città. Questa usanza si ripete tuttora a memoria degli eventi passati, così come quando si riunisce il Consiglio comunale, si svolge la processione del Corpus Domini o si tiene il concerto di tutti i campanili della città il 25 agosto, giorno della vigilia del patrono Sant'Alessandro. Tratto da Wikipedia. Per leggere la storia clicca sul seguente link: https://it.wikipedia.org/wiki/Torre_c... Nota: quasi a fine video si intravedono delle piante nella piazza perché era presente il Green Square, è un allestimento che trasforma Piazza Vecchia in uno straordinario giardino. Per saperne di più visita la seguente pagina: http://imaestridelpaesaggio.it/