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FRANCESCA DALMASSO: IL CORAGGIO DI MANOMETTERE L'ANIMA. Francesca Dalmasso non è solo una poetessa torinese; è un'artigiana del sentire. Il suo successo a Torino e Napoli con la silloge "MANOMISSIONE" non è un semplice riconoscimento letterario, ma la prova di un bisogno collettivo che lei, con la sua arte, sa colmare. Ma cosa significa, davvero, "manomettere"? Nel vocabolario comune, manomettere è un verbo che porta con sé un'ombra di violazione, un alterare qualcosa che dovrebbe restare intatto. Francesca eleva questo atto a una potenza poetica e terapeutica. La sua poesia non manomette per danneggiare, ma per liberare. Forza le serrature arrugginite delle nostre emozioni sopite, smonta i meccanismi di difesa che ci costruiamo ogni giorno e ci permette di accedere alla parte più autentica e, a volte, più fragile di noi stessi. Il suo è un percorso artistico che non teme di sporcarsi le mani con il fango dell'esistenza. Trasforma il sangue in inchiostro e le ossa in versi, restituendoci il coraggio, tremante e bellissimo, di essere semplicemente vivi. La sua parola è insieme carezza e ferita, luce e ombra: non ci culla, ci scuote; non decora la realtà, la scortica, mostrandone il nucleo pulsante. Per questo il nostro tributo e la nostra ammirazione vanno oltre il successo di pubblico. Vanno a una voce necessaria. In un mondo che ci invita costantemente a superficializzare i sentimenti, Francesca Dalmasso compie l'operazione inversa: ci invita a profondizzare, a fermarci, a sentire fino in fondo il dolore e la gioia. La sua poesia non è un lusso, ma un atto di resistenza. È il respiro profondo prima di un tuffo nell'oceano delle nostre emozioni più nascoste. A Francesca, dunque, non dedichiamo solo un applauso. Le dedichiamo la nostra più sincera gratitudine per averci ricordato che a volte, per ritrovare noi stessi, abbiamo bisogno di qualcuno che "manometta" con delicatezza e potenza l'anima che abbiamo dimenticato di avere.