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Sulla parte “alta” dell’antico insediamento medievale sorge un Castello di origine longobarda (X- XII sec.) che rinnovato in epoca normanno-sveva (XII-XIII sec.) ha subito ampie ristrutturazioni nel XIII- XIV secolo e nel XIV-XV. L’edificio fu nuovamente restaurato dopo il sisma del 1466, quando furono costruite le due torri cilindriche con base a scarpa, che incorporavano le precedenti torri quadrangolari. Nel XVI-XVII secolo fu realizzata la trasformazione in casa palaziata, ad opera della famiglia Caracciolo. Il castello, distrutto dal sisma del 23 novembre del 1980, è stasto ricostruito: attualmente è la sede del Municipio, di un museo antiquarium archeologico, dell’Associazione Sergio Leone e dell’ufficio turistico dell’Alta Irpinia. Il feudo di Torella e quello di Girifalco sono appartenuti originariamente alla famiglia Saraceno, la cui dinastia testimoniata dal 1151, perse tali territori per essersi schierata con Francesco I nella guera tra la Francia e la Spagna di Carlo V (1521-1529). Torella e Girifalco passarono, alla fine del conflitto, ad Alfonso della Rosa, che li cedette, per 31000 ducati, a Domizio Caracciolo. I Caracciolo acquisirono il titolo di principi di Torella nel 1638. Tra i Caracciolo di Torella va almeno menzionato Giuseppe III ( 1747-1808), uno dei protagonisti della rivoluzione Napoletana del 1799. Con la morte di Giuseppe V (1920), principe di Candriano si estinque la famiglia. Il titolo e il castello passarono al nipote Camillo Ruspoli, figlio della sorella Laura e di Emanuele Ruspoli. Il catello fu poi donato nel 1959 da Terry Margherita Blanc, vedova di Camillo, alla città di Torella. Ricerche archeologiche hanno reso possibile riconoscere le fasi di costruzione, trasformazione e impiego dell’edificio, permettendo di ricostruire aspetti della vita quotidiana testimoniati da manufatti d’uso domestico, residui dell’alimentazione, oggetti riguardanti alcune attuività produttive . La ricerca archeologica ha consentito: il rinvenimento di numerosi manufatti in ceramica da cucina e da mensa: la maggior parte risale al tardo medioevo e ai secoli XVI-XVIII., nonchè al periodo tra il XII- XV secolo. Al pentolame da fuoco (testi, bollitori , tegami e coperchi) si affiancano anfore, brocche, boccali, bacini, coppe e piatti. Legati alla stioria del castello sono i piatti con lo stemma dei Caracciolo, su fondo bianco. La classe ceramica documentata in percentuale maggiore rispetto alle altre è la smaltata monocroma bianca, versione economica delle maioliche a decorazione policroma. Gli scavi hanno restituito monete, oggetti in invetro (calici e bottiglie), in metallo (chiodi, pentole, ditali, coltelli, ferri da cavallo), in terracotta (fuseruole, pipe, biglie) e manufatti in pietra ( proietto, mortaio, frammenti scultorei e architettonici). N.B. la descrizione del castello e' tratta dal sito del Comune di Torella dei Lombardi. Ho creato questo video con l'Editor video di YouTube ( / editor)good friend audionautix