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Una città sconvolta, quella di Riccione, per il tragico incidente stradale di venerdì pomeriggio, nel Veneziano, in cui hanno perso la vita sei membri di una cooperativa che assisteva disabili. Fra loro anche l’ex sindaco Massimo Pironi. Ecco il ricordo di chi conosceva le vittime.Francesca Conti, Rossella De Luca, Maria Aluigi, Valentina Ubaldi e Alfredo Barbieri. Questi i nomi delle vittime, tutti fra i 30 e i 40 anni, dell’incidente avvenuto ieri pomeriggio in A4 a San Donà di Piave. Oltre a loro è deceduto anche l’ex sindaco di Riccione Massimo Pironi, che guidava il mezzo che ha tamponato un tir. Pironi è stato amministratore della città dal 2009 al 2014 e ha poi continuato il suo impegno nel mondo del volontariato.L’ex sindaco di Riccione Daniele Imola conosceva Massimo Pironi, che gli ha succeduto nel 2009 alla guida della città, dal 1975: “Era un ragazzo col cuore d’oro. Ha sempre pensato di più agli altri che a se stesso. E ha sempre curato i problemi delle persone più semplici, più in difficoltà. Quella era la sua passione”. Il volontariato era “diventato la sua ragione di vita, la cosa a cui teneva più di tutti – prosegue l’ex sindaco -. Quei ragazzi erano la sua famiglia e voleva portarli fino in capo al mondo”.Disperate le condizioni di Romina Bannini, educatrice della cooperativa ricoverata a Treviso dopo lo schianto. Gli educatori e soci di Cuore 21 ricordano così i loro cari scomparsi.“Una perdita che ci lascia un vuoto incolmabile”. Questo il messaggio degli educatori e soci della cooperativa Cuore 21. Eleonora Gennari, una delle educatrici e socie, legge fuori dalla struttura una lettera con i colleghi esprimendo “immenso dolore” per la scomparsa dei sei amici.Della coordinatrice educativa Romina Bannini, ricoverata in condizioni disperate a Treviso dopo lo schianto, dicono che era “una super educatrice, bravissima, attenta ad ogni ragazzo, pronta a trovare ogni soluzione”.“Erano felici ed emozionati, perché quella era la loro prima vacanza”. “Non sappiamo come potremo riprenderci da tanto dolore – affermano gli educatori -, ma sappiamo che quello che resta: tutti gli altri ragazzi che frequentano il nostro centro, che hanno bisogno ora più che mai di ritrovare vivo questo luogo, che è anche la loro casa, la nostra grande casa di Cuore 21. Ce la faremo, forti anche del loro insegnamento e delle persone che ci hanno lasciato”.I ragazzi e le ragazze facevano parte dell’associazione Centro 21 e della cooperativa Cuore 21 che si occupano di assistenza a persone con la sindrome di Down. La città di Riccione, che proprio ieri avrebbe aperto i festeggiamenti per il centenario, ha proclamato il lutto cittadino annullando il concerto d’apertura.“Quello che è successo a Riccione è una tragedia – afferma Alessandro Casadei che è stato assessore comunale durante la giunta Pironi - e penso che l'unico modo sia quello di portare avanti quelli che sono i progetti e i valori che Massimo i ragazzi mettevano in questo senso. E la comunità riccionese penso che in questi momenti possa dare un contributo importante come ha fatto in passato”.