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Il tasso di natalità è crollato del 28% rispetto all’inizio del millennio. Tradotto in culle, vuol dire circa 136mila nascite in meno nell’arco dell’anno. A certificare la trappola demografica in cui sembra essere caduto il nostro Paese sono le statistiche Istat degli ultimi vent’anni elaborate su base provinciale dal Sole 24 Ore del Lunedì, con alcune stime sull’anno appena concluso. Ne emerge una mappa che va da Barletta, Andria, Trani dove i nuovi nati oggi sono il 40% in meno rispetto a vent’anni fa. E si arriva a Parma, Trieste o Bolzano dove il calo demografico, più contenuto, si ferma al 13%. I numeri certificano un trend che nel 2021 ha portato il nostro Paese per la prima volta sotto la soglia dei 400mila nati all’anno, con un tasso che risulta il più basso in Europa. Una delle misure più importanti, tra quelle pensate per contrastare la denatalità, è l’assegno unico universale: si tratta di una misura unica per sostenere tutte le famiglie con figli a carico. E’ necessario fare domanda entro fine febbraio per poterla ricevere subito, fin dal mese di marzo 2022.