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L'area archeologica di Tindari si trova nel comune di Patti in Sicilia. Località storicamente nota anche coi nomi di Tindario, Tindarida, Tindaride. Abitato preistorico della prima età del Bronzo, facies culturale cosiddetta di Rodì - Tindari - Vallelunga, individuato nei livelli sottostanti di una casa romana.Colonia fondata da Dionisio I, tiranno di Siracusa nel 396 a. C. circa, in una porzione del territorio di Abaceno, città a sua volta alleata dei cartaginesi,sul promontorio inserito nel golfo di Patti nel tratto di costa sul mar Tirreno prospiciente l'arcipelago delle Eolie, compreso tra Capo Calavà e la penisola di Mylae. Rade, calette, insenature ai piedi degli strapiombi costituiscono ripari naturali per le imbarcazioni, dall'antichità è praticata la pesca dei tonni che nelle acque antistanti percorrono le tratte migratorie. Località d'approdo e sede dei primitivi stabilimenti stagionali per la trasformazione e commercializzazione del pescato. Il nucleo abitativo occupava la parte pianeggiante del rilievo sulla direttrice est - ovest esposta a settentrione, lievemente digradante verso Patti. Le rocche, cinte a sud dalla catena dei Peloritani e dai primi rilievi dei Nebrodi, costituivano avamposto e caposaldo strategico protetto da coste scoscese su larghi orizzonti ove insediare Locresi, Messeni e Medmei, mercenari greci al servizio di Aristotile.[2] Lo stanziamento con la concessione del territorio avvenne a titolo di risarcimento per la mancata corresponsione dell'ingaggio e l'allontanamento forzato di Aristotile. I nuovi coloni erano particolarmente devoti ai Dioscuri, Castore e Polluce, secondo la leggenda figli di Giove e di Leda, già moglie di Tindaro re di Sparta. Popolazioni altrimenti note come Tìndaridi, da qui la denominazione della colonia in Tìndaride e della città chiamata Tindari (Τύνδαρις, Týndaris).[3][4] I Dioscuri furono eletti protettori della città, come attestano le riproduzioni raffigurate su monete rinvenute durante gli scavi. «Tindari, che de' due Lacedemonj, Si gloria e vanta, ...» (Silio Italico XIV libro) Il tiranno siracusano contrastato sul fronte meridionale dell'isola da Annibale Magone, ebbe nuovamente il sopravvento in seguito alla morte per peste di quest'ultimo, circostanza che impedì di fatto alla neonata colonia d'affrancarsi dall'egemonia di Dionisio I. La popolazione nel 344 a. C. affiancò la spedizione di Timoleonte, condottiero di Corinto, chiamato a restaurare la democrazia a Siracusa, travagliata dalla tirannide di Dionisio II, da gravi perturbazioni politiche interne e dalla minaccia cartaginese. Dalla vittoria di Timoleonte, Tindari godette di circa 60 anni di pace, durante i quali si ingrandì e si arricchì di bellissimi monumenti e templi. Un nuovo pericolo per la neonata colonia derivò dalla presenza dei Mamertini, mercenari campani già alleati dei siracusani che, per la mancata corresponsione del compenso, si impossessano della città di Messina minacciando l'equilibrio geopolitico della costa settentrionale e della stessa Siracusa. Gerone II ritiratosi in patria, ricostituì un esercito di siracusani. Tyndaris, Abakainon, Ameselon e Tauromenion si dichiararono in favore di Siracusa. Con tali appoggi, Gerone avanzò fino al torrente Longano, combattendo nel 269 a. C. la Battaglia del Longano nei pressi dell'odierna Barcellona Pozzo di Gotto, ove annientò il contingente dei mamertini e catturò il loro comandante Cio o Cione, conquistando in breve tempo Mylae e Alaisa. Su fronti contrapposti: Roma contro Cartagine, siracusani contro mamertini sostenuti dall'appoggio di Pirro, si delineano i pròdromi della prima guerra punica. Risalgono a questo periodo il primo nucleo di case greche d'età timoleontea sulle quali si sono sviluppate le grandi domus d'epoca romana in prossimità della Basilica. Dotata di una imponente cinta muraria costruita al tempo di Dionisio, primitive fortificazioni rafforzate in seguito da una doppia cinta in pietra squadrata. Tali mura si incontrano lungo la salita meridionale che conduce alla sommità di capo Tindari, lungo il percorso si stagliano gli imponenti baluardi.....la parte romana... fonte Wikipedia