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@la-bella-italia Albano di Lucania è un comune italiano della provincia di Potenza in Basilicata. Trivigno è un comune italiano della provincia di Potenza in Basilicata. ALBANO DI LUCANIA Le origini del paese sono molto incerte, a causa delle scarse documentazioni scritte. Durante i secoli esso fu governato da varie famiglie di nobili origini. Fino al 1301 fu governato dalla famiglia della contessa Filippa D'Alba. Dal 1301 in poi Albano fu governata dai Pipino. Nei secoli XV e XVI Albano fece parte del feudo dei Sanseverino. Fino al 1800 Albano fu governata dai duchi Ruggiero. Architetture religiose Chiesa Matrice di Santa Maria Maggiore (ex chiesa Madonna della neve) Come molti altri edifici di culto della Basilicata la chiesa attuale sembra sorgere su un precedente edificio di culto, quasi sicuramente una chiesa paleocristiana. Successivamente, tra il 1200 e 1300, venne costruita la chiesa attuale, in stile romanico. Cappella dell'Annunziata La piccola chiesetta dell'annunziata è una piccola cappella situata nei pressi della villa comunale. La Cappella ha vari oggetti liturgici di notevole importanza: Un altare ligneo del XVII o XVIII secolo, una tela del XVII e una scultura lignea del XVI. Santuario della Madonna delle Grazie Il santuario si trova a circa quattro chilometri dal paese. L'edificio è in pietra viva e per alcuni periodi dell'anno accoglie la statua della Madonna delle Grazie, assieme ad un ritratto che la rappresenta. Santuario della Madonna di Gis (Madonna del Gesù) La nascita di questo santuario è incerta ma, secondo la tradizione orale, dovrebbe essere avvenuta fra il 1700 e il 1800. Al santuario è legata una leggenda secondo la quale un vecchio vaccaro osservò la Madonna in quel luogo. Grotte e sculture Rocca del cappello La rocca del cappello è il netto esempio delle sculture naturali che prosperano nei dintorni del paese. Situata fra le Dolomiti lucane ed il Basentola Rocca del cappello è un colossale monolito alto dieci metri sovrastato da un enorme masso a forma di cappello. Seggia del diavolo Altra scultura monolitica è la Seggia del diavolo. Essa presenta delle fattezze demoniache. Se osservata attentamente la scultura può sembrare un demone dotato di copricapo. Come la Rocca del cappello essa è stata costruita per scopi e rituali-religiosi. Grotta dell'Annunziata Struttura religiosa risalente al VII e VIII secolo. TRIVIGNO Le prime notizie sul feudo di "Trivinea" risalgono al periodo normanno, tra il 1000 e il 1500. I Normanni sono presenti in Basilicata già nella Contea di Melfi fin dal 1043 con Guglielmo d'Altavilla e i suoi figli Ruggiero e Roberto, che alla sua morte si espansero fino alla Sicilia e poi verso nord. Nel 1101 a Ruggiero I succede Ruggiero II che riunì vari territori e a Palermo si fece incoronare Re di Puglia e Sicilia. In ogni regione sotto il suo dominio si faceva rappresentare dai Giustizieri e dai Camerari che amministravano il potere e la giustizia di tale regione. Per rendere l'amministrazione statale più efficiente nel 1150 vennero istituiti i "Defetari" (registri amministrativi) in cui furono annotati e descritti i singoli feudi e i "servitia" gravati su essi. Sulla base di questi dati fu possibile suddividere il regno in "Comestabulie" (circoscrizioni territoriali) che a sua volta comprendeva una o più contee. Si susseguì il re Guglielmo il Buono che dispose la revisione delle rendite di ogni feudo e l'aumento del "servitium militum" a lui dovuto da parte dei feudatari. Da altre notizie si sono in parte trovati dei nomi di feudi esistenti in Basilicata nel secolo XII, la loro consistenza economica e il barone che era il possessore. Ed è uscito fuori che nella Contea di Tricarico, inclusa nel Principato di Taranto, con a capo Ruggiero Sanseverino, tra i feudi dipendenti dalla "Curia Regis" risultò anche "Trivinea" infeudato e concesso alla moglie di Guglielmo Monaco con la prestazione di un milite armato e dotato di cavallo. Brigantaggio postunitario Nel novembre 1861 le bande della Basilicata, capitanate da Carmine Crocco e dal generale catalano José Borjes, si diressero verso Potenza attaccando il 3 novembre la cittadina di Trivigno. Sugli avvenimenti di quella giornata esistono numerose testimonianze tra cui quelle annotate nel diario del Borjes, quelle riportate nelle memorie di Crocco, quelle pubblicate da Basilide Del Zio e infine quelle rese note da Giacomo Racioppi nel suo volume Storia dei moti di Basilicata e delle provincie contermini nel 1860. Monumenti e luoghi d'interesse La chiesa di San Rocco Chiesa Madre di San Pietro Apostolo Chiesa campestre di Sant'Antonio di Padova (in località Epitaffio) Cappella di Sant'Antonio Abate (1691) Cappella di San Rocco (in località Infrascata) Tempietto di Santa Maria (in contrada San Leo) Monumento ai Caduti della I Guerra Mondiale Palazzo Russo Palazzo Coronati Palazzo Brindisi Lago di Ponte Fontanelle Fonte: Wikipedia