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CAR-T: significato per medici e pazienti. Bilancio dei primi 5 anni in Italia

Sono passati cinque anni dall'introduzione ufficiale delle CAR-T sul territorio nazionale, un traguardo significativo che consente di fare un primo bilancio. L'aspetto più rilevante emerso in questo periodo è che questo approccio ha permesso a una percentuale compresa tra il 30% e il 40% dei pazienti di raggiungere la guarigione, un risultato che sarebbe stato impossibile con le terapie convenzionali. L'obiettivo ora è continuare a migliorare il trattamento per garantire un'efficacia sempre maggiore e ridurre al minimo gli effetti collaterali. Come avviene per tutte le classi di farmaci, la ricerca sta già lavorando su CAR-T di seconda generazione, con studi preliminari in corso per ottimizzare il prodotto. La sfida dei prossimi cinque anni sarà dunque affinare ulteriormente il successo terapeutico, riducendo la tossicità e migliorando la gestione dei pazienti. L'ideale sarebbe riuscire a trattarli, per quanto possibile, in day hospital, riducendo così i tempi di ricovero e migliorando la qualità dell'assistenza. Ce ne parla il Professore Pier Luigi Zinzani, Direttore Istituto di Ematologia "L. e A. Seràgnoli", Università di Bologna e Presidente della Società Italiana di Ematologia, che abbiamo incontrato a Milano in occasione di un incontro organizzato da Gilead Sciences per fare un bilancio dei cinque anni delle CAR-T in Italia.