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Ciao a tutti, Nello scorso episodio abbiamo visto che gli autori dei quattro vangeli canonici hanno scritto i loro testi entro poche decine di anni dai fatti avvenuti. Ma come hanno fatto a ricostruire con precisione tutti gli episodi? Ci possiamo fidare? Perché Matteo, Marco e Luca sono così simili ma non sono uguali? Per rispondere a queste domande presenteremo varie ipotesi sulla formazione dei vangeli sinottici e vedremo anche come funzionava la tradizione orale a quel tempo. Chiunque prenda in mano i vangeli si rende conto subito del fatto che il vangelo di Giovanni sia piuttosto diverso dagli altri, e chiaramente indipendente, mentre i vangeli di Matteo, Marco e Luca presentano molte similarità, molti brani paralleli che permettono di metterli l’uno a fianco all’altro per avere uno sguardo d’insieme alla buona notizia di Gesù, motivo per cui sono chiamati sinottici, da una parola greca che significa appunto “sguardo d’insieme”. Questa similarità di Matteo, Marco e Luca è nota ovviamente fin da quando i vangeli hanno cominciato a circolare e già nei primi secoli i teologi dibattevano sulla questione sinottica, ovvero su quale dei tre fosse stato scritto per primo e sulla relazione con gli altri due. Fu infatti chiaro fin dai primi secoli che quei tre vangeli dovevano essere interdipendenti in qualche modo. Spesso in episodi analoghi questi tre vangeli utilizzano le medesime parole in greco e condividono tra loro almeno il 50% delle parole. Ma in alcuni passaggi le parole sono le stesse addirittura al 90%. Ora, dobbiamo tenere presente che Gesù e i suoi discepoli parlavano aramaico tra loro, non greco. Pertanto sembra piuttosto difficile che in alcuni passaggi, due persone diverse, come Matteo e Marco ad esempio, abbiano tradotto alcune conversazioni nello stesso modo da aramaico in greco. Questo fa pensare per alcuni passaggi ad una versione di partenza comune. A volte, in alcuni passaggi troviamo addirittura lo stesso commento parentetico. Ad esempio leggete Matteo 24:15-16 e Marco 13:14 e vedrete una straordinaria somiglianza anche nell’inciso “chi legge faccia attenzione!” Si evidenzia quindi che c’è una relazione stretta tra Matteo e Marco, e si possono fare considerazioni analoghe per Luca. Perché ci sono queste similarità tra questi tre vangeli? Sostanzialmente gli studiosi che hanno cercato di rispondere a questa domanda, coloro che si sono occupati della cosiddetta questione sinottica, hanno dato tre tipi di risposte... (CONTINUA)