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L’articolo, di cronaca, prevede una descrizione, un riassunto, una specie di “bignami” se preferite, più o meno asettica, degli eventi; una sorta di “report” del “che cosa”, freddo, sintetico, diretto ed essenziale. Se mi conformassi a questo, dovrei, necessariamente, e semplicemente, elencare i brani eseguiti, descrivere, magari sommariamente, il Calendario, citare i vari ospiti e riportare qualche virgolettato; insomma una cosa facile facile, veloce, indolore ed insapore, una di quelle che non ti toccano da vicino, che, semplicemente, ti scivolano addosso senza lasciare alone di sorta. Ma così non può essere. Ho deciso, per l’occasione, di non scrivere il mio articolo in maniera “canonica” ma, questa volta, di descrivere l’atmosfera, le sensazioni, le emozioni, analizzare i sensi più che gli scenari, riportare il “chi” e non, come detto sopra, semplicemente il “cosa”. Sono loro, le Crocerossine, le Infermiere Volontarie della C.R.I., le protagoniste assolute di questo evento. Al loro instancabile impegno è dedicata l’intera serata dove, in parallelo, viene presentato sia Il concerto dell’Avvento sia il Calendario istituzionale 2016. La parte “strumentale” del concerto ha come protagonista la Banda Musicale dell’Esercito Italiano magistralmente diretta dal M° Cap. Antonella Bona. Le “vocalist”, tanto per usare un termine alla moda, sono le Sorelle del Coro delle Crocerossine. Coro intitolato alla memoria di S.lla Maria Cristina Luinetti, barbaramente uccisa a Mogadiscio il 9 Dicembre 1993. Insomma, i brani eseguiti hanno fatto da colonna sonora portante alle pagine del Calendario contestualizzandole al percorso storico del Corpo, dalle sue origini sino ai giorni nostri. Il brillante storico Michele D’Andrea ci ha guidato attraverso un secolo di accadimenti, ci ha condotto, quasi prendendoci per mano, lungo quel percorso tortuoso che è stata la storia del nostro Paese. Ci ha fatto rivivere, in maniera non convenzionale, gli eventi che hanno segnato, così profondamente, il nostro passato, descrivendoli con la schiettezza di colui che vuole divulgare e non indottrinare. Quasi fossimo stati catapultati in una macchina del tempo, gli accadimenti vengono tragicamente scanditi. Scopriamo così come la storia delle Crocerossine sia sistematicamente, ed intrinsecamente, legata a filo doppio a tutti quegli accadimenti, locali e non, che hanno segnato, sia nel corpo che nell’anima, le sorti dei nostri connazionali. Diviene quasi naturale, allora, provare a “dimensionare” gli impressionanti numeri che “macinano” annualmente le Infermiere Volontarie della Croce Rossa Italiana. Loro che sono il Volontariato elevato ad istituzione, che lo interpretano con lo spirito più puro. Con il loro instancabile impegno, con il loro duro lavoro, “producono” un reddito innegabilmente impressionante per il sistema Paese, per l’Italia. Ed è proprio ora che sorgono spontanee le domande. Cosa fa scaturire nell’animo di una Donna il desiderio di diventare una Crocerossina? Cosa vuol dire far parte del Corpo delle Infermiere Volontarie della C.R.I.? Cosa si prova ad essere una Crocerossina? Domande, queste, che trovano la logica risposta negli occhi di una di loro. S.lla Giuliana Simondetti Cibrario. Quasi 101 anni ed una vita spesa in favore degli altri, dei bisognosi, dei meno fortunati. Una “carriera” iniziata a bordo delle Navi Ospedale durante la Seconda Guerra Mondiale; l’esempio più fulgido del significato profondo dell’essere Infermiera Volontaria della C.R.I.. Commuove, fin quasi alle lacrime, il rispetto e l’affetto dimostrato nei confronti di S.lla Giuliana Simondetti Cibrario; un “muro” di uniformi candide si innalza e si erge quasi per proteggere S.lla Giuliana Simondetti Cibrario mentre viene accompagnata sul palco dal Capo di Stato Maggiore della Difesa, Gen. Claudio Graziano, e da S.lla Monica Dialuce Gambino, Ispettrice Nazionale del Corpo delle Infermiere Volontarie della CRI. Il volto di S.lla Giuliana Simondetti Cibrario è stato impietosamente segnato dal tempo ma, gli occhi ed il sorriso, quelli no. Sono gentili, affabili, sinceri, schietti. Vi si legge, immutato, tutto l’impegno, la passione e l’amore per il prossimo, la dedizione ai bisognosi, quasi fosse ancora il suo primo giorno da Infermiera Volontaria. Nell’immaginario collettivo, le Crocerossine, sono Donne che vestono una candida divisa bianca con una Croce Rossa sul petto, quella, tanto per capirci, con la quale sfilano, applauditissime, in via dei Fori Imperiali, il 2 Giugno, in occasione della Festa della Repubblica. L'articolo completo su http://www.HTO.tv Michela Cossidente © 2015 HTO.tv – all rights reserved