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presentazione del libro di e con Michele Mari edito da Einaudi con Marco Rossari nell’ambito di Leggere ci cambia Benvenuti a Sferopoli. Il visitatore che, dopo aver percorso la Strada Provinciale 921, accede a questo luogo dovrà armarsi di coraggio, mettere in sonno la ragione e abbracciare il fascino sinuoso dell’ignoto. Michele Mari – che da sempre distilla nella forma breve l’essenza stessa della sua poetica – mettendosi sulle tracce di Tu, sanguinosa infanzia disegna una cartografia dell’impossibile in cui smarrirsi è forse l’unico modo per salvarsi. Durante il giorno, a Sferopoli, le beghe fra due inquilini rischiano di precipitare in un contrappasso metafisico, mentre quando calano le tenebre i teschi si raccolgono intorno a quello fra loro più chiacchierone: il teschio del Capitano. Un semplice tema assegnato dal maestro alla III C si tramuta in un maleficio, e un esame di Letteratura italiana è l’occasione per uno studente impreparato di esibirsi in uno sfoggio linguistico ultraterreno. Ogni ossessione a Sferopoli è già stata catalogata, qualsiasi mito o superstizione trova conferma, i sogni sono la moneta corrente, la letteratura è l’unica divinità. A furia di passeggiare rimirando ogni angolo, al turista potrebbe venire fame: è allora che scoprirà quanto Mozart da bambino andasse pazzo per il gorgonzola, e solo dopo aver messo in tasca una ricetta per la coda alla vaccinara potrà proseguire la visita. Non mancheranno le dispute: se si è fortunati si incontreranno gli otto rabbini più potenti del mondo pronti a sfidarsi in una gara di golem, o due parroci rivali disposti alle peggiori bassezze pur di raccogliere i funghi migliori. Dopo la «finzione autobiografica» di Leggenda privata, Michele Mari torna a una delle forme da sempre più amate: il racconto. Con la fiducia affabulatoria di chi, esplorando le infinite possibilità del genere, sa di poter sorprendere – oltre ai suoi lettori – prima di tutto se stesso.