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CARBOMARK Questo progetto si pone come obiettivo quello di promuovere un mercato volontario locale del carbonio, come strumento per rafforzare le politiche europee di lotta ai cambiamenti climatici e per ridurre le emissioni di gas serra. Le misure includono il consolidamento delle conoscenze di base, la definizione di un modello di mercato locale del carbonio a carattere pilota al fine di includere nello schema europeo del mercato delle quote di emissione (ETS) i proprietari forestali, le Piccole e Medie Imprese, che non sono direttamente considerati nelle attuali politiche e strumenti per combattere i cambiamenti climatici. http://www.minambiente.it/home_it/men...|Progetti_LIFE__2007.html|Progetto_CARBOMARK__Regione_Veneto_.html LE QUOTE DI EMISSIONE di CO2 sistemi di scambio di quote di emissione di gas serra rappresentano invero un innovativo strumento di politica ambientale introdotto e regolamentato nell'ordinamento giuridico comunitario dalla Direttiva 2003/87/CE del 13 ottobre 2003 (di seguito la "Direttiva 2003/87/CE") al fine di consentire ai Paesi dell'Unione Europea di adempiere, con costi meno significativi per le proprie imprese, agli impegni assunti con la ratifica del Protocollo di Kyoto del 1997 circa la riduzione dei livelli di emissione di gas serra rispetto alle quantità emesse negli anni '90. Più nel dettaglio, la Direttiva 2003/87/CE prevede che l'autorità regolamentare competente di ciascuno Stato membro assegni un certo numero di quote di emissione di CO2 equivalente - da intendersi come permessi di emettere gas serra per un determinato ammontare - alle imprese autorizzate a partecipare ai sistemi di scambio e che necessitano di emettere gas a effetto serra nell'ambito del proprio ciclo produttivo, sulla base di un piano nazionale di assegnazione la cui conformità ai criteri enunciati dalla Direttiva viene valutata dalla Commissione Europea. A seguito dell'assegnazione, i gestori di impianti che emettono gas serra e che si sono visti attribuire quote di emissione in quantità superiore rispetto al proprio fabbisogno - perché ad esempio hanno investito in tecnologie che consentono loro di limitare le emissioni al di sotto del livello che gli è consentito dall'ammontare di quote che detengono - alimentano sistemi di scambio attraverso la vendita delle quote in eccesso che, per altro verso, possono essere acquistate dalle imprese le cui emissioni non sono coperte dalle quote che si sono viste assegnare. Nel sistema di scambi sopra descritto, le operazioni di negoziazione di quote di emissione di gas serra avvengono tramite scritturazioni contabili degli acquisiti e delle vendite di tali strumenti nei Registri Nazionali a tal fine istituiti dalle autorità nazionali competenti. Proprio in ragione di tale circostanza, le quote di emissione - nell'ambito del dibattito sulla loro natura giuridica - sono state da taluni osservatori assimilate agli strumenti finanziari. Qualificazione questa, che è stata avversata dai più in quanto si è sottolineato che le transazioni in strumenti finanziari (tra i quali sono da ricomprendersi i contratti derivati su quote di emissione) rappresentano sempre un investimento di natura finanziaria, connotato che invece manca nelle operazioni spot di compravendita di quote di emissione. Tali transazioni vengono, infatti, poste in essere, per lo più, al fine di adempiere l'obbligo, posto in capo ai soggetti che le eseguono, di avere a disposizione un numero di quote sufficiente a coprire le proprie emissioni di gas serra[...] Cismon del Grappa investe, incassa e copre!