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Il servizio di Angelo Ruoppolo ( / 40129859538 ) Teleacras Agrigento del 12 gennaio 2016. Blitz antimafia della Procura e della Guardia di Finanza a Palermo. Arrestato anche un professionista che avrebbe gestito gli affari dell' Acquasanta. Le intercettazioni. Ecco il testo : A Palermo uno dei più insospettabili tra i professionisti avrebbe lavorato per Cosa Nostra. L’ avvocato civilista Marcello Marcatajo, con studio legale in via Enrico Albanese, a poca distanza dal carcere dell’ Ucciardone, ha compiuto 69 anni lo scorso 4 gennaio, e alle prime ore del mattino di oggi, 12 gennaio 2016, è stato arrestato dalla Guardia di Finanza nella sua villa a Mondello. L’ avvocato Marcatajo è indagato dalla Procura di riciclaggio, con l'aggravante di aver favorito l'organizzazione mafiosa e, in particolare, il clan dell’ Acquasanta. Marcatajo in principio si sarebbe intestato alcuni appartamenti e poi avrebbe gestito le ricchezze di Cosa Nostra. E il suo ultimo compito sarebbe stato la vendita di una trentina di box. Il pentito della stessa famiglia dell’ Acquasanta, Vito Galatolo, ha raccontato : “I mafiosi avevano fretta a incassare i soldi della vendita dei box. E parte del denaro proveniente da quella operazione, 250 mila euro circa, li abbiamo utilizzati per comprare l'esplosivo che doveva servire all'attentato per il giudice Nino Di Matteo”. Infatti – come ha svelato lo stesso Galatolo - si tratterebbe dell’attentato che nel dicembre 2012 sarebbe stato sollecitato ai palermitani dal superlatitante Matteo Messina Denaro. È stato arrestato anche un ingegnere, Francesco Puccio, 67 anni, che sarebbe stato frequentatore abituale dell’ ufficio di Marcatajo, e una delle 9 ordinanze di custodia cautelare è stata notificata in carcere al presunto boss Francesco Graziano, figlio di Vincenzo, anche lui costruttore e presunto capomafia. L’avvocato Marcello Marcatajo avrebbe temuto, come un incubo, le confessioni del pentito Galatolo. E’ stato intercettato, e le parole di Marcatajo sono state un interrogativo : “Chissà quanto resto ancora libero?”. In verità l’avvocato è stato sospettato e indagato ancora prima del pentimento di Vito Galatolo, perché le Fiamme Gialle, capitanate dal tenente colonnello, Calogero Scibetta, hanno scoperto il nome di Marcatajo in un pizzino sequestrato a casa del costruttore Vincenzo Graziano, all’epoca vice di Galatolo. E così, in segreto, sono state piazzate delle cimici nello studio dell'avvocato che poi ne hanno registrato i commenti con alcuni suoi fidati amici in occasione di ogni articolo stampa sulle rivelazioni di Galatolo. Ancora intercettato, l’ avvocato si sarebbe vantato del suo ruolo di insospettabile complice dei boss, e le sue parole sono state : “Tutti quei signori dell’ Acquasanta hanno attinto e attingono da questa minna, che è la mia... come denaro”. Ecco le intercettazioni in video e audio in carcere fra il boss Francesco Graziano e la moglie, "Vai dall'avvocato e gli dici, mio marito vuole i soldi"…intervento al Vg…