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Prof. Agostino Cortelezzi, Direttore Unità Complessa Onco-Ematologia Policlinico Milano

Ridare un tempo zero da cui far ripartire la progettualità sulla propria esistenza futura, dare consapevole e serena coscienza della propria malattia, acquisire appieno le motivazioni a sostenere lunghe e fastidiose terapie può essere un percorso interiore non facile. Inoltre, accanto all’indispensabile rapporto del medico verso il paziente, deve essere anche costruito il rapporto fiduciario inverso, quello cioè del paziente verso il medico, fatto di comunicazione aperta e di confronto sulle problematiche che diagnosi, indagini cliniche e terapie aprono come in nuovo scenario. Personalmente ho creduto nella iniziativa d Medical Coaching perché penso che possa influenzare molto favorevolmente l’affacciarsi e l’adattarsi a questi nuovi scenari da parte di un malato di sangue. Abbiamo scelto per iniziare, in ambito oncoematologico, patologie quali la leucemia linfatica cronica, la leucemia mieloide cronica e la mielofibrosi, ma intendiamo estendere nel futuro questo ”ausilio” ai linfomi indolenti e al mieloma multiplo. L’intento è di accoppiare ai grandi progressi della diagnostica molecolare e della smart therapy un pari progresso nel migliorare la qualità di vita dei nostri pazienti