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Diverticoli: perchè si formano, come si trattano

http://www.medicinaeinformazione.com/   / medicinaeinformazione   I diverticoli di per sè non sono una vera e propria patologia, sono piuttosto una condizione molto frequente dopo i 50 anni e ancor più nella terza età, in pratica delle estroflessioni della parete del colon e in particolare del sigma, come delle piccole appendici la cui parete è più sottile rispetto al resto del tratto intestinale e che se si riempiono di materiale fecale possono nel tempo infiammarsi e dare dolori addominali, stipsi... E per sapere come ci si debba comportare in caso di diverticolosi (quindi la semplice presenza di diverticoli) o di diverticolite (l'infiammazione dei diverticoli con complicanze che possono andare dall'infezione alla perforazione alla fistola) abbiamo parlato con il Prof. Roberto Persiani, Responsabile dell'Unità di Chirurgia Oncologica Mininvasiva (Laparoscopica e Robotica) del Policlinico Agostino Gemelli di Roma che ci ha spiegato come molto spesso la diagnosi è occasionale e viene posta in seguito all'effettuazione di una colonscopia che ne evidenzia la presenza dal momento che in alcune persone la presenza di diverticoli può essere asintomatica per tutta la vita. In questo caso si parla di diverticolosi, quindi presenza di diverticoli non infiammati che richiede solo una modifica dello stile di vita, con l'assunzione quotidiana di molte fibre (solubili ed insolubili) e molta acqua per rendere le feci morbide e favorirne il transito. Diverso il caso in cui vi siano dolori addominali, sanguinamento e altri segni di sofferenza, condizione che viene chiamata patologia diverticolare e che richiede delle terapie specifiche a base di antibiotici che agiscano solo a livello dell'intestino per prevenire complicanze. Complicanze che possono essere una perforazione o una fistola, e in questo caso siamo quindi in presenza di diverticolite, condizione che richiede spesso una risoluzione chirurgica che viene svolta se necessario in urgenza ma se possibile dopo aver risolto l'episodio acuto infettivo, perchè questo consente un approccio mininvasivo e conservativo grazie alle nuove tecniche che garantiscono un minor tempo di recupero ma soprattutto una miglior qualità di vita.