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Virginia Zeani ricorda il suo incontro con Aureliano Pertile nel 1947-'48 e parla delle preziose lezioni da lui gratuitamente ricevute. ( da un'intervista del 2009 al soprano Virginia Zeani, condotta da Jon Tolansky - http://hampsongfoundation.org/singers... ) Nel corso del suo insegnamento in masterclass, come in diverse interviste da lei rilasciate su importanti riviste, nonché all'interno del recente libro-intervista intitolato "Canta che ti passa" (in dialogo con Sever Voinescu) ella ha sempre ricordato il periodo delle lezioni con Pertile come un momento fondamentale per l'intera sua carriera: “Gli feci sentire La Bohème che sapevo già a memoria. ‘Bellissima voce, con molti colori, dobbiamo lavorare sulla dizione’ commentò lui”, ricorda Virginia. “Poi gli cantai La Traviata. ‘Ho cantato Traviata con la miglior Violetta dei miei tempi, Claudia Muzio’ fu la premessa di Pertile al suo giudizio più che lusinghiero su quella affascinante Violetta. “ E mi diceva che, dal punto di vista tecnico, non avevo problemi, ogni nota era al suo posto, tutto andava bene”. L’illustre tenore e la sua consorte videro l’emozione e la serietà di questa postulante e si può dire che l’adottarono. “Pertile mi diceva che dovevamo lavorare un po’ sul legato e sulle consonanti doppie delle parole italiane. Ma anche sul fraseggio che contraddistingue le registrazioni del ‘tenore di Toscanini’. Mi insegnò a lavorare sui colori che esprimono il senso delle parole secondo il loro contesto e lo stile dell’opera. Avevo preparato Traviata con la Lipkowska, ma con Pertile lavorammo sul lato eroico dell’animo di Violetta, sul suo coraggio, ma senza alcuno stridore nel suono. Poi, per Mimì, lavorammo sul legato che permette i diminuendo e i crescendo che sono necessari. Pertile mi mostrò che non basta alla voce essere pesante o leggera; deve anche essere “nel mezzo” e questa parte della voce – il medium – va sviluppata finché si è giovani. È dal mezzo che raggiungi la stratosfera e i momenti drammatici. A 21 anni la mia voce non era drammatica per Violetta, ma a Pertile dissi che cercavo di esprimere la sua anima e lui capì; mi mostrò come ottenere questo quando si è giovane.”