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Il ricovero in RSA obbliga al pagamento della retta che vede l'intervento dell'ente pubblico per la quota sanitaria e dell'ospite, o dei suoi famigliari, per quella alberghiera. E questo valeva per tutti. Ma ora con sentenza n. 4558 del 12/12/2011, depositata in data 22/3/2012, la Corte di Cassazione, chiamata a decidere sulle spese di degenza in RSA di un paziente affetto dal morbo di Alzheimer e sul soggetto che debba farsene carico, ha stabilito che: "nel caso in cui oltre alle prestazioni socio assistenziali siano erogate prestazioni sanitarie, l'attività va considerata comunque di rilievo sanitario, e pertanto di competenza del Servizio Sanitario Nazionale". Tale interpretazione è in linea con quanto già indicato dal D.P.C.M. 8 agosto 1985 soprattutto laddove al punto 1 definisce attività di rilievo sanitario quelle " che richiedono personale e tipologie di intervento propri dei servizi socio assistenziali, purché siano diretti immediatamente e in via prevalente alla tutela della salute del cittadino e si estrinsechino in interventi a sostegno dell'attività sanitaria di cura e/o riabilitazione fisica e psichica del medesimo". Se ne deduce pertanto che nessuna rivalsa può essere posta in essere nei confronti di pazienti e, soprattutto, dei parenti dei pazienti poiché nella patologia del morbo di Alzheimer, se non sono inscindibili le attività socio assistenziali da quelle sanitarie e la cura dei pazienti, deve essere considerata di rilievo totalmente sanitario e, quindi, si cita ancora la sentenza "trattasi di prestazioni totalmente a carico del Servizio Sanitario Nazionale". Quanto alla "promessa di pagamento" sottoscritta dai parenti dell'assistito al momento del ricovero in RSA, la Corte di Cassazione la ritiene nulla perché si cita la sentenza "trattandosi (indiscutibilmente) di prestazioni totalmente a carico del Sistema Sanitario Nazionale". Da questa premessa la domanda giunge spontanea e per questo il sottoscritto consigliere comunale interroga il signor Sindaco per sapere: se è a conoscenza di quante persone, che abitano nel comune di Trento, sono affette dalla patologia Alzheimer e quante di queste si trovano in RSA; se, a seguito della sentenza, può dirmi cosa succederà ai pazienti ricoverati nei "nuclei Alzheimer" delle RSA della Civica e se l'APSS accetterà le certificazioni dell'Unità Valutazione Alzheimer accollandosi l'intera spesa del ricovero in RSA oppure "scaricherà" su famiglie e Comune tutta la spesa; se i familiari delle persone malate di Alzheimer e ricoverate nelle RSA della Civica decidessero tutti di fare ricorso, come intende affrontare il problema di sostenere tutti i rimborsi; se, come credo, dovendo rispettare questa decisione della Cassazione, non ritenga di investire urgentemente la PAT del problema chiedendo un pronunciamento in proposito.