Le (molte) facce dell'Incontinenza: impariamo a riconoscerla per curarla al meglio скачать в хорошем качестве

Le (molte) facce dell'Incontinenza: impariamo a riconoscerla per curarla al meglio

Ce ne parla la Dr.ssa Debora Marchiori (Specialista Urologa). Per saperne di più http://www.deboramarchiori.it/ “Sono tante le pazienti che si rivolgono a me e dicono di essere incontinenti, ma cosa significa incontinenze? Incontinenze urinarie ovviamente, io sono un urologo. L’incontinenza urinaria è un sintomo, che vuol dire una perdita incontrollata di urina. Ma è molto importante capire quale è la causa, come si manifesta, è un’incontinenza da sforzo, cioè una continenza che si manifesta con i colpi di tosse o l’aumento della pressione addominale? Non è controbilanciato da una pressione di chiusura delle valvole? È un’incontinenza da urgenza, cioè non riuscite ad arrivare in bagno perché perdete la pipì? È un’incontinenza legata al fatto che arrivate sulla porta di casa e perdete la pipì? È un’incontinenza perché avete una vescica neurologica e quindi avete un disturbo neurologico che non vi permette di controllare più la vostra vescica? Sono tante le cause dell’incontinenza, una tra queste anche la menopausa che crea una disfunzione sia a livello della vescica che a livello dell’uretra. E quindi è molto importante prima di dare una terapia, o prima di consigliare un esame urodinamico o altri esami di secondo livello, capire dalla paziente di che incontinenza si tratta. Se la paziente continua a ripetere di essere incontinente, stimolatela, fatele la stessa domanda rivolta tante volte da tanti punti di vista diversi perché è fondamentale capire il tipo di incontinenza. Ad esempio, una paziente di 65 anni che mi dice che ha un’incontinenza da sforzo, cioè che quando corre, quando prende in braccio il nipotino, perde, è un’incontinenza che va distinta dall’incontinenza da deficit sfinterico, cioè la muscolatura del pavimento pelvico non tiene, come le pazienti che hanno avuto un parto recentemente, rispetto ad un deficit della pressione di chiusura uretrale. Questo cambia drasticamente la terapia. Quindi mi raccomando, mi rivolgo alle pazienti, se andate da un urologo cercate di descrivere in modo più dettagliato possibile quelle che sono le condizioni in cui vi trovate, che tipo di incontinenza e tutte le situazioni in cui si verifica, perché gli date veramente una grossa mano e in questo modo la terapia sarà ottimale e riuscirete a cambiare la vostra qualità di vita.”