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L'ipertrofia prostatica benigna è una condizione molto frequente che consiste nell'ingrandimento della parte centrale della prostata, nota come adenoma prostatico. Poiché questa parte circonda il canale urinario, la sua crescita crea disturbi durante la fase di svuotamento vescicale. Abbiamo analizzato la patologia, la diagnosi e le opzioni terapeutiche con il Dottor Filippo Annino, Direttore dell'Unità Operativa Complessa di Urologia dell'Ospedale San Donato di Arezzo. L'ipertrofia prostatica è una condizione che inizia a svilupparsi dopo la pubertà e prosegue per tutta la vita. I sintomi classici sono: Svuotamento incompleto della vescica. Getto urinario lento. Urgenza urinaria, o talvolta incontinenza. Talvolta associati a bruciore urinario dovuto a infiammazione. Spesso viene eseguito il test del PSA (Antigene Prostatico Specifico). Il Dottor Annino sottolinea che il PSA è un esame di laboratorio che serve primariamente a identificare un possibile tumore maligno della prostata, e non l'ipertrofia prostatica (che è un adenoma benigno). È raccomandato eseguirlo dai 45 anni in poi per monitorarne l'andamento. Quando il flusso urinario è rallentato, la vescica soffre per lo sforzo di svuotarsi contro l'ostruzione prostatica. Per questo, è necessario intervenire. Trattamento Farmacologico: Il primo approccio è quello farmacologico. Esistono diverse categorie di farmaci ormai ben conosciuti che offrono ottimi risultati. Trattamento Chirurgico: Se la terapia farmacologica non è più efficace, si passa alla chirurgia, che oggi è totalmente mini-invasiva. Le tecniche chirurgiche disponibili nella struttura aretina e nelle periferie (San Sepolcro e Bibbiena) sono molteplici e scelte in base alle esigenze del paziente: TURP (Resezione Transuretrale della Prostata): È l'intervento "classico". Consiste nell'asportazione dell'adenoma prostatico, passando dal canale urinario con un elettrobisturi che crea delle "fettine" di prostata. Tecniche "Ejaculation Sparing": Sono state introdotte tecniche che permettono di mantenere la normale eiaculazione. L'intervento classico può portare l'eiaculato a finire in vescica. Le nuove metodiche allargano il canale urinario, mantenendo l'uscita del liquido seminale per le vie naturali. Laser Interstiziale: Una tecnica quasi ambulatoriale, eseguita in anestesia locale. Il laser agisce bruciando l'adenoma e facendolo sgonfiare. È particolarmente utile per pazienti fragili con importanti comorbidità. Laser (per prostate voluminose): Quando la prostata supera gli 80 grammi di dimensione (una prostata normale è di circa 20 grammi, come una castagna), si rende necessario l'uso del laser. Questa tecnica consente di "scollare" la parte centrale (l'adenoma) dalla capsula periferica, "frullando" e aspirando l'adenoma dalla vescica. Chirurgia Robotica: Per prostate che superano i 200 grammi, si ricorre alla chirurgia robotica. In conclusione, è fondamentale che la scelta del trattamento, sia esso farmacologico o chirurgico, venga decisa dal professionista in base alle problematiche specifiche del paziente.