У нас вы можете посмотреть бесплатно Così è il Sole visto da vicino: il reportage dal perielio di Solar Orbiter или скачать в максимальном доступном качестве, видео которое было загружено на ютуб. Для загрузки выберите вариант из формы ниже:
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È accaduto il 26 marzo scorso: la sonda dell’Esa Solar Orbiter ha raggiunto il perielio, ovvero il punto di massimo avvicinamento al Sole, all’interno dell'orbita di Mercurio, a circa un terzo della distanza che separa il Sole dalla Terra. Vicino al punto che lo scudo termico della sonda ha sfiorato i 500 gradi. Ma grazie a tecnologie innovative per la dissipazione del calore gli strumenti di Solar Orbiter sono rimasti in funzione, catturando le incredibili immagini che vi stiamo mostrando. Partiamo dalle regioni attive osservate il 17 marzo con lo strumento Extreme Ultraviolet Imager. Mostra l’aspetto del Sole a una lunghezza d’onda di 17 nanometri, dunque radiazione ultravioletta, emessa in queste sequenze dalla corona solare, uno strato esterno dell’atmosfera della nostra stella dove la temperatura sfiora il milione di gradi. Questa è invece l'immagine a più alta risoluzione mai realizzata del polo sud del Sole. I colori, anche in questo caso, sono stati aggiunti in un secondo tempo, perché la lunghezza d’onda originale rilevata dall’ Extreme Ultraviolet Imager è invisibile all'occhio umano. La zoommata che state ora osservando risale alle ore immediatamente successive al perielio. È possibile intravedervi anche strutture della parte inferiore della corona note come anelli coronali. Il percorso di avvicinamento al perielio è mostrato in soggettiva in questa sequenza, che copre un periodo di oltre due mesi, dal 30 gennaio al 4 aprile, quando già Solar orbiter si stava riallontanando dal Sole. Qui possiamo vedere la stessa sequenza, per lo stesso arco temporale, osservata però a una lunghezza d’onda maggiore, non a 17 bensì a 30 nanometri, caratteristica dell’elio presente nella cosiddetta regione di transizione, una porzione fra la bassa e l’alta atmosfera solare di appena 100 km di altezza dove le temperature crescono di un fattore 50. Ed ecco infine una fra le caratteristiche più intriganti immortalate da Solar Orbiter: la vedete nella porzione inferiore del video, è stata soprannominata “riccio solare” ed è facile intuirne il motivo. Assai meno chiare sono invece la sua natura e le sue origini: al momento nessuno sa esattamente cosa sia, né come abbia preso forma nell’atmosfera solare. E benché sia catalogata fra le cosiddette small-scale features, dunque fra le conformazioni di dimensioni contenute, è pur sempre grande due volte il diametro della Terra, qui rappresentata per confronto dal circoletto nero in alto a sinistra. Il prossimo appuntamento con il perielio è in calendario per il 13 ottobre, quando Solar Orbiter si spingerà ancora più vicino al Sole di quanto non abbia fatto lo scorso marzo. Servizio di Marco Malaspina --- MediaInaf Tv è il canale YouTube di Media Inaf (http://www.media.inaf.it/)