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http://www.abmedica.it/2014/10/dottor... Mi chiamo Antonio Cellia, sono il Direttore della struttura complessi di urologia dell’ospedale San Bassiano, presso Bassano del Grappa. Questa è un’urologia già nota in ambito nazionale e internazionale, poiché da più di un ventennio si dedica alla chirurgia mininvasiva in ambito urologico, la chirurgia mininvasiva viene proposta in questo centro sia per il trattamento della patologia benigna che maligna. Parliamo di trattamento per quanto riguarda neoplasie della loggia renale, quindi tumori del rene, quindi per il trattamento della prostatectomia radicale, sia per i tumori vescicali. Sicuramente grazie anche a uno sforzo che la direzione strategica ha attuato, abbiamo per 3 mesi eseguiti interventi di prostatectomia radicale per poterli così confrontare come risultato sia oncologico che funzionale con i nostri risultati legati al trattamento laparoscopico. I risultati ottenuti erano migliorativi sia dal punto di vista della qualità dell’intervento con un ottimo recupero delle normali attività di vita e soprattutto un miglioramento del recupero delle funzioni come l’incontinenza e la potenza sessuale. Questa esperienza ci ha spinto a considerare la chirurgia robotica come un’arma necessaria per poter incrementare questo tipo di trattamento e proporla per tutti i nostri pazienti, nasce così nel 2008 la possibilità di introdurre nel nostro armamentario questa nuova tecnologia. Poiché la chirurgia laparoscopica è stata gradualmente sostituita con la chirurgia laparoscopica e robot assistita, perché la chirurgia robotica ha degli intrinseci vantaggi, ovvero la capacità di poter vedere in 3 dimensioni la possibilità di muoversi all’interno del campo operatorio su tutto l’orientamento spaziale, soprattutto perdere tremore filologico che il chirurgo ha, e grazie a dei software si ha il completo annullamento di questo tremore. Questi vantaggi comportano quindi una particolare attenzione sia della qualità dissettiva nella fase di asportazione delle neoplasie e soprattutto si esalta anche nella capacità ricostruttiva. Le suture che si eseguono in ambito robotico sono molto più precise e dettagliate di quelle che si possono ottenere in ambito laparoscopico. Dal 2008 questa tecnologia è diventata un’arma costante per il trattamento delle neoplasie in ambito urologico, vengono eseguiti qui a Bassano tutti gli interventi di prostatectomia radicale, viene proposta non solo per il trattamento oncologico, ma anche per il trattamento dell’ipertrofia prostatica benigna, ovvero in presenza di un adenoma voluminoso prostatico difficilmente trattabile con un approccio endoscopico che è un’altra componente mininvasiva all’armamentario urologico, la chirurgia robotica ci permette di poter asportare in modo mininvasivo questi voluminosi adenomi con un rapido recupero delle normali attività. Oltre alla patologia prostatica la proponiamo per il trattamento della neoplasia vescicale, vengono eseguiti routinariamente le cistectomie con approccio robotico, poiché la chirurgia laparoscopica robot assistita, ne esalta la mininvasività. La riduzione delle perdite ematiche significativa e la qualità dissettiva e ricostruttiva ci permettono di poter asportare il complesso vescico- prostatico e i linfonodi con un approccio veramente poco invasivo. Vengono inoltre eseguiti di routine le asportazioni dei tumori renali, parliamo in questo caso delle ?tumorectomie? robotiche ovvero l’asportazione della neoplasia conservando l’organo restante, si ha la possibilità di non essere così invasivi proponendo un’asportazione completa del rene, ma si tratta solo dell’asportazione del parte tumorale e di una piccola parte intorno al tumore che ne possa garantire una radicalità oncologica. Le caratteristiche robotiche in ambito renale vengono esaltate poiché uniscono due aspetti importanti: la mininvasività tipica della laparoscopia e la capacità tridimensionale di poter circondare il tumore e aggredirlo in tutto l’orientamento spaziale che è tipico invece della chirurgia a cielo aperto...