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Castelleone (CR), Santuario di Santa Maria della Misericordia Concerto di 5 campane in La3 (Giovanni Crespi 1853; Re4, Si3 Giacomo Crespi 1946) Concerto solenne Le origini del culto mariano risalgono al 1511, quando la Vergine apparve a Domenica Zanenga, una contadina intenta a lavorare in una delle vigne di proprietà del parroco. Il giorno 11 maggio la Madonna apparve a Domenica, chiedendole di divenire messaggera affinché vi fosse in città un pentimento generale dei peccati, suggerendo l’edificazione di una chiesa. La contadina, rientrata nel borgo, raccontò l’accaduto trovandosi di fronte lo scetticismo più totale, tanto che il giorno seguente ella fece ritorno dalla medesima vigna muta e storpia. Ritornata al paese con molta difficoltà si trovò in presenza di alcune persone, tra le quali don Giacomo Zoveni che rimase paralizzato al braccio, dopo aver afferrato la mano di lei per aiutarla. Il 13 dello stesso mese la donna fu seguita da una folla numerosa e la Madonna riapparve per la terza volta, rinnovando le sue richieste e guarendo il sacerdote. L’ultima apparizione risale al giorno 14, quando infine anche Domenica Zanenga fu risanata. L’evento prodigioso portò alla costruzione immediata di una chiesetta con un dipinto della Madonna col Bambino. Nel 1512 il podestà deliberò l’erezione di un edificio a spese della cittadinanza; la posa della prima pietra avvenne l’11 maggio 1513, esattamente due anni dopo la prima apparizione. L’edificio venne consacrato nel 1516, seppur incompleto, e terminato nel 1525 con l’edificazione della cupola. Nel maggio del 1520 Domenica muore, dopo essere stata accompagnata nel suo ultimo pellegrinaggio alla Misericordia da una folla orante; la sua salma riposa tuttora all’interno del santuario, ricordando ai pellegrini la grande missione compiuta in piena obbedienza e umiltà da questa donna. La chiesa venne devastata nel 1528 dalle truppe del duca di Brunswick, le quali distrussero gli arredi, gli interni e gli ex voto. La chiesa venne prontamente restaurata con l’aggiunta del campanile e della sacrestia, terminati nel 1573. Nel 1616 il santuario venne affidato ai frati Eremitani di Sant’Agostino, che progettarono il convento e ressero la guida del santuario fino al 1781, anno in cui l’imperatore Giuseppe II decretò la soppressione degli ordini religiosi. La zona presbiterale venne rivista nel 1673 con lo spostamento in avanti dell’altare maggiore, per far posto al coro, e l’installazione di ancone di legno che coprirono la decorazione cinquecentesca, andata perduta nel corso dell’Ottocento a causa di un ulteriore intervento per la posa di altri altari marmorei. Nel corso del XIX secolo l’edificio fu considerato inadeguato a contenere il crescente flusso di fedeli, per cui si studiò ben presto un suo ampliamento. I lavori non furono eseguiti che nel 1909, sotto la guida di Francesco Valcarenghi. Nel frattempo il campanile venne dotato di un concerto di cinque campane, in sostituzione delle precedenti delle quali non si ha notizia. Di queste campane solo tre sono originali di metà Ottocento, poiché la guerra fece razzia della seconda e della quarta. Queste furono ripristinate al termine del secondo conflitto mondiale a spese dello stato. L’edificio fu successivamente restaurato nel 1965 e nel 1986, con l’eliminazione delle aggiunte del primo Ottocento. Della decorazione cinquecentesca che copriva le cappelle laterali rimangono poche tracce: vi sono alcuni altari marmorei, che vanno a incorniciare due tele con le stesse intitolazioni degli apparati decorativi precedenti. Sull’altare maggiore è collocata la venerata statua della Madonna col Bambino, opera del XVI secolo incoronata da mons. Geremia Bonomelli nel 1866, incorniciata da due tele di Angelo Bacchetta ai lati, raffiguranti rispettivamente la Deposizione e la Risurrezione del 1862. L’organo è un pregevole Serassi del 1836, strumento a trasmissione meccanica, posto alla terza campata sinistra, modificato da Inzoli nel 1904 e ricondotto alle caratteristiche originarie con il restauro di Tamburini nel 1980. Un ringraziamento a don Rinaldo. #cremona #santuario #tradizioni #italia #campane #chiesa #arte #cultura #storia #chiesacattolica #vlog #concerto