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Testo di Eugenio Ucci Da maggio ad ottobre è molto presente alle foci dei fiumi. La luna influenza negativamente le spigole e i saraghi che preferiscono rimanere in tana escluso le mareggiate dove l’effetto negativo della luna scompare Luglio e agosto l’acqua dolce ha la stessa temperatura del mare e la spigola può anche stabilizzarsi nel fiume. L' innalzamento massimo della marea si ha nei giorni di luna piena o assenza di luna (marea sigiziale) che abbinate alla giusta mareggiata aumentano notevolmente le possibilità di successo Nell’alto adriatico i venti sciroccali da sud provocano un innalzamento del livello marino, per esempio un vento a sessanta kilometri orari costante provoca un innalzamento di un metro che abbinato ad escursioni di marea notevoli come quelle di circa un metro nel golfo di Trieste può far avvicinare la nostra preda in spiagge dove ritenevamo impossibile pescare. Ogni anno le temperature superficiali del mare subiscono variazioni anche notevoli che se non considerate potrebbero limitare di molto le nostre catture. Prendiamo come esempio la fascia di mare al largo delle Marche nel 2005 nello strato superficiale: Gennaio 12.9 gradi Febbraio 11.6 gradi Marzo 12 gradi Aprile 13.4 gradi Maggio 18.3 gradi Giugno 23.3 gradi Luglio 25 gradi Agosto 26.1 gradi Settembre 23.2 gradi Ottobre 19.2 gradi Novembre 16.9 gradi Dicembre 14.8 gradi Raccogliendo il maggior numero d’informazioni possibile è stata riscontrata una diminuzione notevole delle catture nel mese di febbraio, quando la temperatura dell’acqua sottocosta ha toccato i 5 gradi cosa che invece non si è verificata quest’anno perchè la temperatura dell’acqua non è mai scesa a livelli “siberiani” Stenotermicità: la spigola è incapace di adattarsi a bruschi sbalzi termici (vedi foci dei fiumi) quindi per entrare in un fiume ha bisogno di un periodo di adattamento nella zona di rimescolamento acqua dolce acqua salata L' acqua dolce è molto più fredda dell’acqua salata escluso luglio e agosto quando questo valore si assottiglia. L' acqua bassa si scalda e si raffredda prima di quella profonda, ciò succede anche durante la giornata, quindi da gennaio ad aprile è consigliabile andare a pescare nelle ore più calde della giornata, lontano dalle foci, con i picchi d’alta molto alti (marea sigiziale). I frangenti ossigenano e rimescolano l’acqua facendo alzare la temperatura (si spostano gli strati superficiali d’acqua più caldi dal largo verso riva). Escluso luglio e agosto la spigola entra in fiume solo con l’alta marea quando l’acqua salata più pesante e più calda passa sotto l’acqua dolce più leggera e più fredda (controcorrente) tranne che nei giorni di piena. Più si abbassa la temperatura meno le esche disperdono il loro aroma; specie quelle a base oleosa o di grasso (tipo le sarde) In inverno se il vento tira da nord l’acqua, si raffredda perchè le masse che si spostano provengono da fondali bassi e più freddi; al contrario se viene da sud. Da luglio a settembre il vento di terra spinge le acque superficiali più calde al largo e le rimpiazza con quelle più profonde e più fredde, con un vento frontale le acque superficiali più calde si ammassano a riva. I Cefali E' importantissimo studiare la vita dei cefali in foce per capire, quando è il momento migliore per insidiare la spigola che frequenta gli sbocchi d’acqua dolce per nutrirsi: Arrivano alle foci a metà marzo e fino a fine aprile si trattengono all' interno del fiume solo nelle ore più calde. A maggio e giugno una parte rimane in fiume anche di notte e l’altra solo di giorno. A luglio e agosto rimangono tutti in fiume anche di notte. A settembre e ottobre si comportano come a maggio e giugno. Da novembre a marzo si avvicinano alla foce soprattutto di notte, ma non entrano in fiume. Nelle piene vanno tutti in mare A settembre e ottobre si riproducono e girano a grandi branchi compiendo spostamenti trasversali alla foce soprattutto dopo una piena. Per procurarsi l’esca niente di meglio della “rete a ombrello” o “schiazzo” Termoclino La temperatura non diminuisce gradualmente verso il fondo, ma ad una certa profondità rimane costante mostrando una sorta di fascia ben definita, uno scalino termico detto termoclino, nei nostri bacini è misurabile in genere intorno ai 15-40 metri di profondità. Questo è un sottile strato d’acqua che, divide la massa d’acqua soprastante (più calda), da quella sottostante (più fredda). La differenza di temperatura tra l’acqua sopra il termoclino e quella di sotto è notevole (fino a 10°c circa). I pesci sono animali pecilotermi ossia assumono la stessa temperatura dell’ambiente nel quale vivono. D’inverno il predone nell’acqua fredda trovandosi impacciato, frequenta il basso fondo solo alla ricerca di prede facili o in evidente difficoltà. CONTINUA A LEGGERE L'ARTICOLO NELLA DESCRIZIONE DEL PROSSIMO VIDEO SULLA PESCA DELLE SPIGOLE ;-)