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Il Grande Albero (English)

Sotto un cielo che non guarda più, cresce un albero antico come il tempo. Le sue radici sono vene profonde, messe lì da chi è venuto prima di noi. Noi siamo foglie fragili, appese al vento, che pensano di comandare la tempesta. Ma quando il vento soffia più forte, capisci che sei solo un frammento del ramo. Siamo foglie dello stesso respiro, rami che credono di essere liberi mentre tornano sempre alla stessa radice. E se cade uno di noi, l’albero sanguina. Perché ogni ramo senza radici è solo un legno morto che aspetta il fuoco. Abbiamo ferito il tronco che ci sostiene, come se il dolore non ci appartenesse. Abbiamo tagliato rami che ci nutrivano, dimenticando da dove arriva la luce. E ogni foglia che cade in autunno non muore: torna terra, torna vita, ci ricorda che il ciclo non è nostro, ma di chi ci sorregge in silenzio. Siamo foglie dello stesso respiro, rami che credono di essere liberi mentre tornano sempre alla stessa radice. E se cade uno di noi, l’albero sanguina. Perché ogni ramo senza radici è solo un legno morto che aspetta il fuoco. Forse un giorno capiremo che non siamo proprietari del pianeta, ma ospiti appesi ai suoi rami, nutriti da radici che non vediamo. L’albero era qui prima di noi e rimarrà oltre il nostro orgoglio. Quando smetteremo di spezzarlo, forse, ci proteggerà ancora. Un saluto dal Saggio da Bar.