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In questo video si parla delle condizioni mediche associate a un aumento del rischio perioperatorio. Età avanzata: gli anziani presentano un rischio più elevato di complicazioni perioperatorie rispetto ai pazienti più giovani, principalmente a causa di comorbilità. Tuttavia, il ruolo dell’età in sé si riduce una volta considerate le comorbilità. Fragilità: Riduzione delle riserve fisiologiche, oltre quello che ci sia spetterebbe per la sola età anagrafica e associata a maggiore morbilità e mortalità. La fragilità è un predittore più forte rispetto all’età per esiti negativi. È importante discutere con il paziente i rischi dell’intervento, le probabilità di recupero e le direttive anticipate di trattamento. Disfunzioni cognitive: il deficit cognitivo preoperatorio è il principale predittore di delirium postoperatorio e declino cognitivo. Test come il Mini-Cog possono essere utili. Storia di cadute: cadute frequenti nei sei mesi precedenti aumentano il rischio di complicazioni. Dipendenza nelle attività quotidiane: dipendenza parziale o completa aumenta il rischio di eventi avversi. Farmaci: la polifarmacoterapia, assumere molti farmaci per molte malattie aumenta il rischio di complicanze. La riconciliazione farmacologica è fondamentale, ovvero avere chiari farmaci e dosaggi che il paziente sta assumendo e prescrivere le sospensioni più opportune. Infarto miocardico acuto: una coronaropatia acuta, trattata o meno con la rivascolarizzazione coronarica aumenta il rischio di eventi cardiovascolari e cerebrovascolari. È consigliabile non sospendere precocemente la doppia terapia antiaggregante piastrinica per interventi chirurgici rimandabili e non urgenti. Ipertensione: anche se l’ipertensione aumenti il rischio cardiovascolare, normalizzare i valori preoperatori non sempre riduce i rischi. Per interventi elettivi, è consigliabile tenere la pressione sotto 160/100 mmHg. Scompenso cardiaco: lo scompenso aumenta significativamente il rischio di mortalità postoperatoria. Nei casi di scompenso non compensato, è preferibile rinviare l’intervento. Valvulopatie: le stenosi valvolari (es. stenosi aortica o mitralica) comportano rischi significativi. È necessaria un’accurata valutazione preoperatoria per stabilire la priorità degli interventi. Malattie cerebrovascolari: una malattia cerebrovascolare, come l’ictus o un attacco ischemico transitorio, aumenta il rischio perioperatorio. In caso di ictus recente, gli interventi elettivi dovrebbero essere rinviati. Apnea ostruttiva del sonno: i pazienti con OSA hanno un rischio aumentato di complicazioni perioperatorie.