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Basilica Concattedrale di San Siro gremita per l'incontro/Catechesi con Padre Raniero Cantalamessa. Un momento di riflessione intensa grazie alle parole del predicatore pontificio. Un appuntamento, quello a Sanremo, inserito nell'ambito delle iniziative per l'Anno della Fede e organizzato dalla Diocesi di Ventimiglia - Sanremo, attraverso l'ufficio pastorale. La conferenza aveva come tema: "Convertitevi e credete al Vangelo (Mc 1,15), la decisione che cambia la vita". "Il tema di questo incontro mi è quasi imposto da due circostanze di tempo: siamo nel pieno dell'Anno della fede ed entriamo proprio oggi nella novena di Pentecoste - ha esordito Padre Raniero-. C'è qualcosa che unisce le due cose. Gesù iniziò la sua predicazione del Regno con il solenne appello: "Convertitevi e credete al Vangelo" (Marco 1,15). Queste parole che la Chiesa fa risuonare all'inizio della Quaresima hanno finito per evocare soltanto la necessità di cambiare vita, uscire dal peccato o dall'indifferenza e tornare al Signore. Se però convertirsi significasse solo questo, esso sarebbe un annuncio importante e austero quanto si vuole, ma non ancora, come lo chiama Gesù, il Vangelo, cioè una "lieta notizia". Nell'Anno della fede è vitale scoprire il genuino senso di questo proclama di Gesù. Esso non significa più, come nell'Antico Testamento, tornare indietro; significa fare piuttosto un passo, anzi un balzo, in avanti ed entrare nel regno di Dio che è venuto gratuitamente in mezzo agli uomini. "Convertitevi e credete" non sono due azioni diverse, ma la stessa cosa: convertitevi, cioè credete. Gesù non si stanca di inculcare questa novità assoluta del Vangelo con parabole come quella del banchetto, a cui tutti sono invitati gratuitamente, della pecorella smarrita, la cui conversione è consistita semplicemente nel lasciarsi prendere sulle spalle dal buon pastore (Non è lei che è tornata da sola al gregge!). All'inizio della predicazione apostolica, il giorno di Pentecoste, ascoltiamo sulle labbra di Pietro la stessa parola (identico verbo in greco e identica seconda persona plurale) metanoeite, convertitevi (Atti 2, 37). Ma qui il senso è leggermente diverso, a causa di ciò che è avvenuto nel frattempo: gli uomini hanno rifiutato e crocifisso il Cristo. Ora convertirsi significa anzitutto "pentirsi", riconciliarsi con Dio, farsi battezzare (o confessarsi se si è già battezzati!), diventare parte attiva nella comunità nata dalla Pentecoste. Pietro aggiunge: "dopo riceverete il dono dello Spirito Santo". Si delinea così davanti ai nostri occhi l'itinerario per celebrare un vero Anno della fede e per sperimentare qualcosa della "novella Pentecoste" auspicata da Giovanni XXIII nell'indire, 50 anni fa, il concilio vaticano II con queste parole: «Perché la Città terrena si organizzi a somiglianza della Città celeste "il cui re è la verità, la cui legge è la carità, la cui grandezza è l'eternità". Il Concilio che inizia sorge nella Chiesa come un giorno fulgente di luce splendidissima. È appena l'aurora: ma come già toccano soavemente i nostri animi i primi raggi del sole sorgente! Tutto qui spira santità, suscita esultanza. Contempliamo infatti stelle aumentare con il loro chiarore la maestà di questo tempio". di Manuela Consonni