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La Soprintendenza archivistica e bibliografica della Campania, con il supporto della Direzione Generale Archivi, ha realizzato un importante intervento sull’Archivio storico del Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli, tra i complessi archivistici di carattere storico-musicale più importanti al mondo. Avviato nel 2023, l’intervento ha consentito il riordino, la schedatura e la redazione di un inventario analitico dell’Archivio, che sarà disponibile sul sito istituzionale https://sabcampania.cultura.gov.it/. L’Archivio del Conservatorio San Pietro a Majella rispecchia, nella sua complessità, le vicende dell’Istituto, sorto in seguito alla fusione, avvenuta nel 1807, di tre antichi conservatori che univano l’assistenza agli orfani con l’insegnamento della musica e del canto, ovvero il conservatorio di Santa Maria di Loreto (fondato nel 1533), il conservatorio di Sant’Onofrio a Capuana (fondato nel 1578) e il conservatorio di Santa Maria della Pietà dei Turchini, istituito dalla Confraternita dei Bianchi nel 1583. Una storia intricata, che affonda le sue radici nella Napoli vicereale, per poi svilupparsi ed evolversi, affrontando cambi di dominazione e di governi, rivoluzioni epocali e sociali, stravolgimenti istituzionali e organizzativi. Il conservatorio, nato dalla fusione dei tre antichi conservatori, viene istituito e dichiarato reale nel 1807 con decreto di Giuseppe Napoleone. Dal 1826 ha sede nel monumentale complesso monastico di San Pietro a Majella. Nel corso di oltre due secoli di vita, l’Istituto ha formato alcuni dei più grandi musicisti della storia. Bellini, Mercadante, Martucci, Cilea, Muti, Accardo, De Simone sono solo alcuni degli allievi illustri che ne hanno frequentato le aule. Le delicate e complesse operazioni di ricostruzione storico-istituzionale e archivistica, effettuate contestualmente al censimento, e, a seguire, alla schedatura, hanno consentito di delineare la struttura dell’insieme documentale partendo proprio dagli antichi Istituti e continuando con le vicende – e i cambiamenti - pre e post unitarie. L’intervento, realizzato grazie ad un finanziamento della Direzione Generale Archivi è terminato nei primi mesi del 2025, consentendo, per la prima volta, di avere una schedatura e un’inventariazione analitica di tutta la documentazione presente, con la redazione di un mezzo di corredo fondamentale per ricercatori e studiosi. Le attività della Soprintendenza archivistica e bibliografica della Campania sugli antichi materiali continueranno nel corso di questo anno, con il recupero conservativo dei Libri Maggiori e di altri documenti in condizioni conservative particolarmente critiche.