У нас вы можете посмотреть бесплатно Nino Rota - Napoli Milionaria - Luglio 2010 или скачать в максимальном доступном качестве, видео которое было загружено на ютуб. Для загрузки выберите вариант из формы ниже:
Если кнопки скачивания не
загрузились
НАЖМИТЕ ЗДЕСЬ или обновите страницу
Если возникают проблемы со скачиванием видео, пожалуйста напишите в поддержку по адресу внизу
страницы.
Спасибо за использование сервиса ClipSaver.ru
Napoli Milionaria - opera in tre atti di Nino Rota su libretto di Eduardo De Filippo Allestimento del 36° Festival della Valle d'Itria 2010 Prima ripresa mondiale dopo il debutto nel 1977 al Festival dei Due Mondi di Spoleto Live recording Personaggi e interpreti: Gennaro Jovine: Alfonso Antoniozzi Amalia: Tiziana Fabbricini Maria Rosaria: Valentina Corradetti Errico "Settebellizze": Leonardo Caimi Amedeo: Dario Di Vietri Peppe " 'O Cricco": Carmine Monaco Riccardo Spasiano: Luigi De Donato Federico: Mattia Olivieri " 'O Miezo Prevete": Domenico Colaianni Pascalino " 'O Pittore": Alessandro Scotto Di Luzio Il brigadiere Ciappa: Marcello Rosiello Johnny, sergente americano: Borja Quiza Adelaide Schiano: Anna Malavasi Assunta: Chiara Amarù Donna Peppenella: Romina Boscolo Donna Vincenza: Giuseppina Chirizzi Il maresciallo: Luigi De Donato Orchestra Internazionale d'Italia Coro Slovacco di Bratislava maestro concertatore e direttore d'orchestra: Giuseppe Grazioli regia: Arturo Cirillo scene: Dario Gessati costumi: Gianluca Falaschi L'opera composta da Nino Rota è tratta dall'omonima commedia scritta da Eduardo De Filippo e messa in scena per la prima volta il 15 marzo 1945 al Teatro San Carlo a Napoli. Nel 1950 venne girato anche un film con la regia dello stesso Eduardo De Filippo, che contribuì alla sceneggiatura e al cast cinematografico, basato sullo stesso soggetto della commedia. Successivamente, su richiesta di Eduardo, Rota comincerà a lavorare alla trasposizione per il teatro lirico nel 1973 per portarla a termine nel 1977, anno della messa in scena al Festival dei Due Mondi di Spoleto con la regia dello stesso Eduardo e la direzione musicale di Bruno Bartoletti. Grande fu il successo di pubblico ma non di critica. Fu un attacco frontale quello che la critica filoavanguardista e ideologizzata mosse a Rota, al quale in sostanza si contestava di essere un musicista reazionario ma in realtà non gli si perdonava la totale indipendenza intellettuale e creativa. A causa di questo atteggiamento l'opera per più di 30 anni è rimasta fuori dalle scene ma nel 2010 il Festival della Valle d'Itria di Martina Franca ha deciso di proporla in prima ripresa mondiale. Posti tutti esauriti per le due repliche in cartellone e un pubblico eterogeneo in delirio, a dimostrazione della persistente attualità e forza magnetica della musica di Rota. La critica ha anch'essa in larghissima parte mostrato un atteggiamento favorevole, grazie anche al superamento di certi pregiudizi, vinti a seguito di un atteggiamento di maggiore onestà intellettuale e di una sempre maggiore conoscenza della vastissima sapienza compositiva di Nino Rota. Nell'estate 2011 la produzione pugliese è stata ripresa con grande successo anche dal Teatro Lirico di Cagliari. La vicenda è ambientata a Napoli nel 1942 tra la fine del secondo anno di guerra e lo sbarco degli Alleati. Protagonista è la famiglia Jovine: Gennaro, ferroviere, sua moglie Amalia e i loro tre figli, Amedeo, Maria Rosaria e Rituccia. Per sopravvivere nell'umile «basso», Amalia improvvisa uno spaccio clandestino dove gli abitanti del vicolo si recano per procurarsi di contrabbando beni di prima necessità e anche voluttuari. Gennaro, pur essendo contrario a questo commercio illegale, finisce per accettarlo, angosciato com'è dalle difficoltà economiche della famiglia. Un giorno, sorpreso da un rastrellamento tedesco, viene arrestato e deportato. Durante la sua prigionia la famiglia non solo continua ad «arrangiarsi», ma senza più gli scrupoli morali del capofamiglia, finisce per arricchirsi con la borsa nera, i furti e i traffici equivoci. Quando Gennaro ritorna, lacero e distrutto dalla prigionia, trova un ambiente familiare irriconoscibile. Mentre la commedia offre un finale lieto con la famosa frase di speranza di Gennaro "Adda passa' a nuttata', nella Napoli Milionaria musicale il pessimismo di Eduardo - dettato dal clima storico degli anni '70 - appare in tutta la sua irriducibilità con la morte di Amedeo, figlio di Gennaro e Amalia datosi alla malavita e ucciso dalla polizia. Diversa anche la figura di Amalia, che nell'opera tradisce realmente il marito assente, a simboleggiare il degrado dei valori della famiglia in tutti i suoi aspetti.