У нас вы можете посмотреть бесплатно Uva da tavola: cosa serve per coltivarla? Cosa fare per rinnovarla e far crescere il made in Italy? или скачать в максимальном доступном качестве, видео которое было загружено на ютуб. Для загрузки выберите вариант из формы ниже:
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In Italia le superfici coltivate ad #uvadatavola sono in calo ma l’interesse è crescente, soprattutto per un prodotto di qualità. Scopri di più: http://bit.ly/video-reportage-uva ••• Iscriviti al canale Plantgest: https://bit.ly/2PLgjQr Il video è stato prodotto da Plantgest.com e realizzato da Barbara Righini e Alessandro Piccolo, con la collaborazione di: • Gowan - http://www.gowanitalia.it https://agronotizie.imagelinenetwork.... • Fomet - https://www.fomet.it https://agronotizie.imagelinenetwork.... e con la partecipazione di: Studio agronomo associato Coragro, dell'Op Opas, del Consorzio uva da tavola di Mazzarrone Igp, dell'Università di Catania e di AgriUniTech Per i dati economici si ringraziano Ncx Drahorad, Cso-Centro servizio ortofrutticoli e Ismea. Per ulteriori approfondimenti vai nella pagina dedicata all'uva da tavola su #Plantgest: https://plantgest.imagelinenetwork.co... ---------------------------------------------- L'uva da tavola è una dei grandi orgogli del made in Italy. L'intero settore vive negli ultimi anni una profonda rivoluzione, alla ricerca d'invertire il trend negativo che dal 2008 al 2018 ha portato gli ettari coltivati ad uva da tavola a diminuire del 66% (nel 2008 erano 70.871 mentre nel 2018 sono stati 46.854). I punti su cui il settore sta lavorando sono qualità del prodotto, innovazione (sia varietale che tecnica) e promozione. In questo modo è possibile avvicinarsi alle richieste del mercato, dell'imprenditore e della competitività salvaguardando così la coltivazione dell'uva da tavola. L'Italia rimane comunque il primo produttore europeo, con oltre 1 milione di tonnellate raccolte. Guardando la situazione interna la Puglia è la prima regione produttrice con 24.640 ettari coltivati nel 2018, seguita dalla #Sicilia con 18.775 ettari. Due mondi completamenti differenti per approccio e metodi di coltivazione. Entrambi legati però dalla stessa passione e dalle stesse difficoltà.