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L'Ofanto (che i romani chiamavano Áufidus) è il più importante fiume della Puglia per lunghezza, bacino e ricchezza d'acque; inoltre, con i suoi 170 km totali di corso risulta anche il fiume più lungo fra quelli che sfociano nell'Adriatico a sud del Reno e in assoluto il secondo del Mezzogiorno d'Italia dopo il Volturno. La sua sorgente si trova in Campania, sull'Altopiano Irpino a 715 m d'altezza, tra i territori comunali in provincia di Avellino di Torella dei Lombardi (a sud del comune, sotto il piano dell'Angelo) e Nusco. Attraversa parte della Campania e della Basilicata, scorrendo poi prevalentemente in Puglia. Sfocia nel mare Adriatico, nelle vicinanze di Margherita di Savoia e Barletta. Alla fine del suo corso, l'Ofanto termina con una foce a delta, anche se in rapido arretramento verso un estuario, ossia sfociano in un unico canale o ramo. Oltre al corso principale, il fiume comprende anche svariati affluenti: • da destra il Ficocchia la Fiumara d'Atella (che gli reca un sostanziale tributo di acque) l'Olivento il Locone • da sinistra l'Isca il Sarda l'Orata l'Osento il Marana Capacciotti Dalle sorgenti alla foce, il fiume attraversa il territorio di 51 Comuni, 17 della provincia di Avellino, 23 della provincia di Potenza, 7 della provincia di Foggia, 4 di quella di Bari. Si tratta di un territorio particolarmente ricco di vestigia archeologiche, di bellezze architettoniche e paesaggistiche. Il fiume è caratterizzato da un'alta biodiversità; dalle sorgenti alla foce la flora del fiume è un susseguirsi di salici, pioppi, canne, sambuchi, querce, olmi. Qui trova il suo habitat naturale un'enorme varietà di specie animali: la lontra, il tasso, la volpe, la donnola, la faina, la puzzola, la testuggine, la lucertola, la biscia, la rana, il pesce gatto, la carpa, il carasso, il cefalo, lo storione e, negli affluenti, la trota. I numerosi rinvenimenti archeologici confermano l'attività e la civiltà del territorio, unico punto di passaggio da est a ovest, dall'Adriatico al Tirreno. Le scoperte recenti mostrano che esisteva una civiltà locale che entrò in contatto con quella greca e ne fu influenzata. In Puglia, nelle province di Bari e di Foggia, l'Ofanto rappresenta una delle principali risorse idriche per l'agricoltura. All'interno del bacino dell'Ofanto sono presenti alcuni invasi idrici indispensabili per la popolazione e per l'economia a causa della scarsità d'acqua soprattutto nelle zone delle Murge. Gli invasi sono quelli di Conza, Osento, Marana Capacciotti, Rendina, Locone, Lampeggiano, S. Pietro e Saetta. Sul corso inferiore dell'Ofanto, a Canne, nel 216 a.C. si fronteggiarono la potenza romana e quella cartaginese in un'epica battaglia che vide soccombere i romani. Produzione Associazione Terra Madre Servizio di Luisa Sgarra