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Il laser per il trattamento delle cistiti e dell’incontinenza in menopausa non è doloroso perché la mucosa intravaginale è indolore. Già dalla terza seduta si hanno miglioramenti notevoli: ecco come prepararsi alle sedute. Ultima puntata sulla laserterapia per il ringiovanimento vaginale: Debora Marchiori, urologa e conduttrice di Occhioclinicoenonsolo, intervista Francesca Negosanti, dermatologa e presidente della Società Italiana di Laserterapia. Per saperne di più http://www.deboramarchiori.it/ D: "Ma questo laser fa male? Le pazienti devono avere delle particolari precauzioni dopo la seduta? Quante sedute vanno fatte? Ci sono delle complicanze?" R: "Allora, in realtà il laser non fa male. O meglio, quando si tratta la porzione intra-vaginale appunto con il manipolo intra-vaginale che si inserisce interamente in vagina, il laser non fa assolutamente male, perché anche se molti pensano che sia il contrario, la mucosa intra-vaginale è particolarmente e completamente indolore. Invece quando si cambia il manipolo e si va a trattare invece la porzione vulvare e quindi anche quella uretrale, questa è una zona sicuramente più innervata e quindi più dolorosa. Alle mie pazienti, alle nostre pazienti, noi consigliamo di applicare una crema anestetica un’ora prima della seduta e questa metodica è più che sufficiente per garantire il minor discomfort per le nostre pazienti. Quante sedute? Noi ne consigliamo minimo tre, si fanno una volta al mese, quaranta giorni, per tre volte. La maggior parte delle pazienti, a meno che non siano pazienti più complicate, con sintomatologie più complesse, hanno un ottimo miglioramento dopo la terza seduta e in questo caso si fa una seduta al bisogno o un richiamo una volta all’anno. Per quanto riguarda invece il trattamento delle cistiti e delle incontinenze, si possono prevedere protocolli un pochino più lunghi, perché non tutte le pazienti, come tu mi insegni, sono uguali. Per cui in questi casi si mette a punto un piano di trattamento un pochino più approfondito. Gli effetti collaterali. Allora, la paziente in realtà non ha dei grandiosi effetti collaterali, può avere una sensazione di dolore o bruciore che dura qualche ora, per il quale è sufficiente assumere un banalissimo analgesico. La paziente può avere delle perdite vaginali siero-ematiche che possono durare da qualche ora a due/tre giorni, per le quali è più che sufficiente applicare una garza o un salva slip e la paziente però non può avere rapporti sessuali o fare bagni in immersione, ma può tranquillamente lavarsi, fare il bidet e la doccia da subito, mentre i rapporti e i bagni in immersione sono sconsigliati nelle prime 48 ore. Solitamente consigliamo delle creme e degli ovuli ri-epitelizzanti per la prima settimana ma in generale la metodica è molto ben tollerata e tutte le pazienti ci riferiscono grandiosi risultati con pochissimi effetti collaterali." Marchiori: "Logicamente, mi permetto di aggiungere, il lavoro di equipe dà il valore aggiunto perché ovviamente una paziente urologica che ha delle cistiti batteriche, deve essere gestita in equipe anche con la figura dell’urologo che gestisce la batteriuria e quindi è molto importante che al laser, che funziona proprio da barriera contro l’ingresso di nuovi batteri, si associ una terapia ad hoc specifica per la vescica. Quindi questo team garantisce, oltre anche all’aiuto della ginecologa che è sempre presente con noi, la possibilità di gestire cistiti/vaginiti insieme alla cura dell’epitelio delle pareti."