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Partenza da Gomba 1230m, in Val Bognanco. Il sentiero entra subito nel bosco alternando tratti in falsopiano ad altri in ripida salita, fino ad incontrare due punti in cui si formano le cascatelle di acqua che esce dal lago di Oriaccia. Si arriva prima al vecchio alpeggio di Oriaccia e quindi alla croce del Vallaro 1820m. Sullo sfondo si vede Domodossola a fondo valle, mentre lo sguardo corre subito alla catena dell'Andolla che ci separa dalla valle Antrona. Salita a destra della valle che porta al ben tenuto rifugio Alpe Il Laghetto 2039m. Si mangia. Risalgo quindi sulla destra del vallone fino a circa metà, quando bisogna affrontare il primo ripido nevaio che conduce quasi al passo di Campo 2190m. Si apre alla vista il vallone di Campo, con le montagne che separano dalla Svizzera. Il sentiero non è visibilissimo e scompare sotto gli ampi nevai, profondi anche più di un metro, infatti dopo un paio di tentativi, attraverso più a monte sulle stracce lasciate sulla neve da uno stambecco, lui sa dove passare. Arrivo al primo lago di Campo 2269m piccolo ma ormai quasi interamente sgelato. Proseguo in salita su nevai sino alle cascate formate dalle acque del lago di Campo più grande 2300m e vedo la conca del lago ancora coperto di neve tranne che in un piccolo tratto. La conca è dominata dal Pizzo Straciugo 2712m, la montagna più alta della Valle Bognanco. Salgo su un' altura e mi godo lo spettacolo dall'alto anche verso il lago inferiore. Sono valli fredde quelle dell'Ossola, al confine con la Svizzera e la neve si mantiene fino a luglio se non assolate. Ritorno sulle mie orme facendo attenzione in discesa alla neve resa più cedevole dal sole. Ritorno al rifugio e scendo al Laghetto che gli da il nome. Voglio salire la cresta dietro il rifugio per vedere un'altra valle da più in alto. Saranno un centinaio di metri ma il panorama merita. Ancora presto e pericoloso per passare a mezzacosta i tanti nevai, così dopo una oretta di cammino ridiscendo al Vallaro, e incontro la prima persona della giornata, il Saverio che si è fatto un giro fino al rifugio. Si rientra chiacchierando di montagne, dopo più di nove ore. In solitaria. 21 Maggio 2017. DEDICATO ALL'AMICO CARLO CHE MI SEGUE SEMPRE.