Marco Belpoliti, Sergio Valzania, Marino Feschi, Anna Foa, Franco Cardini - La Storia in Piazza 2024 скачать в хорошем качестве

Marco Belpoliti, Sergio Valzania, Marino Feschi, Anna Foa, Franco Cardini - La Storia in Piazza 2024

0:00:00 Marco Belpoliti - Se questo è un uomo 0:39:11 Sergio Valzania - Il mezzo è il messaggio, McLuhan e le guerre di religione 1:30:14 Marino Freschi - I roghi nazisti 2:20:12 Anna Foa e Franco Cardini - Cautio criminalis 3:30:02 saluti conclusivi di Ilaria Bonacossa, direttrice di Palazzo Ducale ____ min 0:00:00 Marco Belpoliti - Se questo è un uomo Che libro è “Se questo è un uomo”? Perché è stato scritto? Come è nato? Cosa ne dice Primo Levi stesso nella sua introduzione? Attraverso una rilettura di alcune parti dell’opera di Primo Levi si cercherà di rispondere alle domande su questo fondamentale libro della nostra letteratura, un classico sul destino dell’animale-uomo. min 0:39:11 Sergio Valzania - Il mezzo è il messaggio, McLuhan e le guerre di religione Nonostante il grande successo che le sue intuizioni ebbero al momento della loro enunciazione, la figura e il pensiero di Marshall McLuhan sono ancora poco conosciuti. Non molti sanno che lo studioso si era convertito dal protestantesimo al cattolicesimo e frequentava quotidianamente la messa. Il suo lavoro di storico della letteratura andò quindi concentrandosi sul periodo nel quale il mondo cristiano conobbe la lacerazione dello scisma d’Occidente, con l’affissione delle 95 tesi di Lutero sulla porta della Cattedrale di Wittenberg, nel 1517. La conclusione della riflessione di McLuhan fu che il profondo cambiamento prodottosi in Europa alla fine del XV secolo era da imputarsi in larga parte alla nascita della stampa a caratteri mobili, realizzata da Gutenberg tra il 1453 e il 1455. In un cinquantennio la diffusione del libro aveva stravolto il sistema cultuale del continente, imposto le lingue nazionali, esasperato le tensioni sociali e suscitato trasformazioni così violente da portare allo scisma. min 1:30:14 Marino Freschi - I roghi nazisti Consolidata prassi, soprattutto in Germania, quella di bruciare libri e non solo, come meditava tristemente Heinrich Heine quando scriveva, nel 1820, che si cominciava a bruciare i libri per poi passare agli esseri umani. Per tutto il Medio Evo fin all’Età Moderna le persecuzioni di ebrei e di eretici venivano accompagnate dai roghi dei libri, sacri per gli autori e per le minoranze, ma esecrati dai tribunali, soprattutto da quello dell’Inquisizione. I luterani, i calvinisti avrebbero seguito bellamente l’esempio. Con l’illuminismo la prassi dei roghi pareva essere definitivamente superata. Niente di più sbagliato come dimostra il Novecento (tedesco, ma non solo) quando l’antisemitismo riaccese l’intolleranza, mai del tutto sopita, per giungere alla pratica diffusa e celebrata dal regime nazista del rogo dei libri pericolosi per la purezza della razza ariana e nocivi per l’integrità del Volk tedesco, come confermarono gli atroci roghi del maggio del 1933, orchestrati da Goebbels, e culminati in quello di Berlino il 10 maggio: alla presenza di studenti e numerosi professori vennero bruciati più di 20.000 libri. Non era che il preludio. Oggi nella piazza, Bebelsplatz, angolo con Unter den Linden, è stato eretto un suggestivo monumento ideato dall’artista israeliano Micha Ullmann. min 2:20:12 Anna Foa e Franco Cardini - Cautio criminalis Nel 1631, in una Germania dilaniata dalla guerra dei Trent’anni e da una violentissima caccia alle streghe portata avanti dai principi cattolici, dopo essere stata condotta nei decenni precedenti da quelli protestanti, un gesuita di nobile famiglia, Friedrich von Spee, confessore delle condannate, pubblicò anonimo un libro, Cautio criminalis, in cui attaccava con forza la caccia alle streghe, i principi che la portavano avanti e le procedure giudiziarie su cui si fondava. Attraverso l’analisi di queste procedure, e in particolare della tortura, il libro descrive una Germania in preda al panico, in cui alla fine “l’ultimo principe brucerà l’ultima strega” prima di bruciare se’ stesso. Il libro ebbe vasta diffusione e numerose edizioni fin nel Settecento e contribuì a gettare il discredito sulla persecuzione delle streghe e alla lunga a fermarla. min 3:30:02 saluti conclusivi di Ilaria Bonacossa, direttrice di Palazzo Ducale