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Sfilamento per le vie di Roma e Santa Messa in suffragio di Don Alberto Genovese, Duca di San Pietro, e di tutti i Caduti e defunti del Corpo dei Granatieri di Sardegna (**) La Musica d'ordinanza del 1° Reggimento "Granatieri di Sardegna" sfila suonando I PIFFERI, marcia d'ordinanza del fu 3° Reggimento "Granatieri di Sardegna" poi divenuta marcia d'ordinanza di questo antichissimo, speciale e amatissimo Corpo dell'Esercito Italiano. Seguono militari del 1° reggimento, del 2° reggimento e del 3° reparto comando e supporti tattici "Guardie". Alla cerimonia religiosa - celebrata dall'Arcivescovo dell’Arcidiocesi di Spoleto-Norcia (Sua Eccellenza Reverendissima Mons. Renato Boccardo) e concelebrata dal cappellano militare della Brigata meccanizzata "Granatieri di Sardegna" (Padre Pier Luca Bancale) - hanno preso parte, oltre a discendenti in linea diretta di don Alberto Genovese, il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito (Generale di Corpo d'Armata Carmine Masiello), il Comandante delle Forze Operative Sud (Generale di Corpo d'Armata Angelo Michele Ristuccia), gli ex Comandanti della Brigata "Granatieri di Sardegna" nonché l'attuale (Generale di Brigata Giuseppe Diotallevi), autorità civili e militari, rappresentanti delle Associazioni Combattentistiche e d'Arma, cittadini romani. Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri in Piazza della Repubblica Roma, 18 Febbraio 2025 video: Umberto Lanzara Credits: @ESERCIT0ITALIAN0 #granatieridisardegna #banda #esercitoitaliano #roma #italia #militaryband (**) Il 10 Luglio 1744 a Cagliari, Don Bernardino Antonio Genovese, Duca di San Pietro, fondò a proprie spese il Reggimento di Sardegna. Nel 1776, suo figlio Don Alberto Genovese donò al Reggimento 120.000 lire di Piemonte fissando l'uso della loro rendita in apposita scritta che prevede, tra l'altro, "… perpetuamente celebrar anniversario in suffragio ed in memoria di esso, Sig. Duca Alberto, nel giorno anniversario della di Lui morte". Il 19 Marzo del 1852 il Reggimento "Cacciatori di Sardegna" (così denominato dal 1850) fu soppresso e fuso nei due Reggimenti Granatieri costituenti la Brigata Granatieri: con le venti compagnie, tra ordinarie e scelte, dei due Reggimenti di Granatieri e con le dieci compagnie del Reggimento Cacciatori, furono composti otto battaglioni (quattro per ogni reggimento) composti di quattro compagnie ciascuno. La Brigata, così riconfigurata (composta da due reggimenti), prese il nome di Brigata "Granatieri di Sardegna". Per l'avvenuta fusione, a entrambi i Reggimenti "Granatieri di Sardegna" componenti la neocostituita Brigata passò il godimento dei frutti del cospicuo lascito che il Duca di San Pietro aveva munificentemente concesso al proprio Reggimento. Dalla morte del benefattore, i Reggimenti "Granatieri di Sardegna" in armi hanno sempre onorato il proprio obbligo di fedeltà, facendo celebrare una Santa Messa di suffragio il 18 Febbraio di ogni anno, alla presenza dei propri reparti in armi, anche in periodo di guerra. Questa tradizione continua tuttora nella Basilica romana di Santa Maria degli Angeli, dove la Brigata "Granatieri di Sardegna", oltre al generoso Duca, commemora anche il sacrificio di tutti coloro che, in oltre tre secoli e mezzo di storia, sono caduti nell'adempimento del loro dovere, fregiandosi del distintivo dei Bianchi Alamari. In qualità di Affiliato Amazon, ricevo un guadagno (infinitesimale) dagli eventuali acquisti idonei.