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Il Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, in occasione della ventesima edizione della Festa del Cinema di Roma, ha presentato il documentario "Andata e Ritorno" di Roberto Campagna e Elena de Rosa, prodotto da Gruppo Creativo Multimedia. Un film corale, vero, fatto di persone, storie, percorsi. Attraversando l’Italia, da Nord a Sud, scorrono le vite di diversi passeggeri che non si conoscono, ma che condividono lo stesso mezzo e, forse, qualcosa di più profondo. Il treno diventa un palcoscenico di umanità, uno spazio sospeso tra partenza e arrivo, che unisce diverse realtà, aspettative ed emozioni: l’insegnante di Aversa, che durante il tragitto impartisce lezioni di italiano ai braccianti indiani; il ragazzo con la da sindrome di down di Civitanova Marche, che grazie al treno può muoversi in autonomia; l’immigrato del Gambia, promessa del calcio che fa il pendolare per andare ad allenarsi come la sciabolatrice pugliese, che punta al sogno olimpico. E poi c’è il giovane musicista piemontese che trasforma il vagone del Frecciarossa in un improvvisato studio di registrazione di colonne sonore. Un’umanità pendolare, la cui anima viene “catturata” dall’architetto lombardo che, sul treno, ha ritratto sino ad oggi più di mille passeggeri. Ogni storia ha la sua voce, il suo paesaggio, il suo dialetto. Una documentario cinematografico che racconta in montaggio alternato storie quotidiane senza filtri, riprese con macchina a mano, seguendo i personaggi da vicino, “rubando” le loro abitudini e i loro silenzi. Piani sequenza lunghi, respiri veri, pause, dettagli che parlano più delle parole. I dialoghi lasciano trapelare il dialetto, la lingue dell’anima. Non c’è nessuna voce narrante, nessuna spiegazione, solo le voci off dei protagonisti che si raccontano mixate ai suoni dei treni e delle stazioni. E i gesti, gli sguardi, le parole minime che bastano a dire tutto.