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La riabilitazione post chirurgica in seguito a protesi di ginocchio con l'idrokinesi è di fondamentale supporto alle sedute effettuate a secco in fisioterapia. Grazie all’acqua e all’idrokinesi (movimento riabilitativo in acqua), si vengono a creare le migliori condizioni di recupero dai traumi fisici. Non solo: l’idrokinesi sembra essere un valido completamento alla riabilitazione post-chirurgica e conservativa per tutte le lesioni che colpiscono l’apparato scheletrico e muscolare. Esercizi di idrokinesi per il ginocchio con protesi Per quanto riguarda un lavoro post-chirurgico di protesi al ginocchio, gli obiettivi della riabilitazione prevedono: a) un incremento della mobilità, riducendo in tal modo la rigidità articolare b) il recupero della forza e della coordinazione muscolare c) un migliore drenaggio linfatico e vascolare grazie alla pressione idrostatica. Il lavoro in acqua può essere generale nella fase di riscaldamento per poi riguardare esercizi sempre più specifici, indirizzati dapprima al recupero della mobilità e poi a quello della forza. Esercizi di riscaldamento di idrokinesi per il ginocchio Si posso effettuare diversi tipi di camminata: avanti e indietro alternando delle piccole spinte sulle punte o sui talloni in maniera consecutiva laterale a gamba tesa e poi con flessione dell’arto con flesso-estensione della gamba Oppure, stando fermi, si può riscaldare l'arto interessato con l'oscillazione della gamba tesa in avanti Esercizi di propriocezione per il ginocchio con l'idrokinesi su una tavoletta basculante adatta all’acqua. Prima il lavoro deve essere bi-podalico con l’arto protesico in appoggio, mentre l’altro arto può lavorare in maniera mono-podalica. Gli esercizi, che riguardano l’equilibrio e la mobilità della caviglia e di tutto l’arto inferiore, possono consistere in piccoli piegamenti con entrambe le gambe; rullare sotto il piede una pallina adatta all’acqua oppure una bacchetta o un manubrio; camminata cercando di controllare con l’arto operato una piccola tavoletta sotto il piede, senza trascinare la tavoletta stessa, ma flettendo ed estendendo la gamba. Esercizi di mobilità in scarico, in decubito supino (pancia verso l’alto), in appoggio ad un angolo in un primo momento, vanno effettuati esercizi per la mobilità della caviglia con la gamba tesa, a gambe tese, si possono effettuare delle sforbiciate sul piano sagittale; a gambe tese, si possono effettuare delle adduzioni e abduzioni dell’anca; si possono effettuare flesso-estensioni attive con l’esercizio della pedalata; e con l’aiuto di un galleggiante a livello delle caviglie, si possono portare le gambe al petto. Tutti gli esercizi possono essere ripetuti in seguito con degli attrezzi, come cavigliere galleggianti, per lavorare anche sulla forza. Rinforzo e mobilità I primi esercizi di rinforzo per il ginocchio con l'idrokinesi devono essere svolti ricercando la migliore contrazione contemporanea di tutti i muscoli. Tale obiettivo può essere ottenuto effettuando gli esercizi a gamba tesa in galleggiamento, in stazione eretta, con l’aiuto di una cintura. In questo modo non si va a sovraccaricare il ginocchio. Esempi di tali esercizi sono: sforbiciate ad ampiezza variabile, piccole o grandi abduzione e adduzione bicicletta sul posto Si possono effettuare esercizi specifici per il recupero del ginocchio (sia della mobilità in estensione che in flessione): paziente in appoggio al bordo, gamba operata tesa e in appoggio su un piccolo galleggiante alla caviglia. Si chiede al paziente di mantenere la posizione per qualche secondo, alternando delle piccole spinte verso il basso e mantenendo la gamba in estensione; paziente in appoggio al bordo, ginocchio vicino all’altro si eseguono delle flessioni con la gamba operata. Inizialmente senza alcun attrezzo poi con l’ausilio dei galleggianti. Recupero della forza con l'idrokinesi Per quanto riguarda la forza, in un secondo momento, si può inserire la nuotata: il dorso prima e lo stile poi (se il paziente sa nuotare). Si possono anche alternare le gambate: doppio movimento della gamba con la protesi e singolo movimento della gamba sana. Pian piano, si possono eseguire esercizi per la forza attraverso l’uso dei tubi galleggianti sia in flesso-estensione che a gamba tesa, variando la velocità dell’esecuzione. Gli stessi esercizi possono essere eseguiti dapprima in acqua più alta poi in acqua sempre più bassa. In base anche alla riabilitazione a secco, possono essere inseriti, prima, esercizi che prevedono la salita di gradini alternando gli arti; poi, in un secondo momento, si può introdurre anche la discesa alternata. Molto dipende dalla paura e dallo stato psicologico del paziente. Infine, si possono far eseguire al paziente delle corsette in acqua utilizzando diverse andature e variando la velocità. È importante, alla fine di ogni seduta, effettuare degli esercizi di stretching. Gruppo Fisio Point - Fisioterapia, Diagnostica, Poliambulatorio, Idrokinesi, FisioPalestra.fisiopoint.net