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Fabrizio e Tommaso lasciano Bratislava, una città che ha superato le loro aspettative. Il centro storico pedonale e i numerosi cantieri per la riqualificazione testimoniano il desiderio di riscatto e di allinearsi alle altre capitali europee. Fabrizio scherza sulle donne di Bratislava che lo hanno guardato con un'intensità che non aveva mai sperimentato. Nonostante l'atmosfera più "provinciale", la città ha un suo fascino. Vanno a Vienna, prendendo l'aliscafo sul Danubio che in un'ora e mezza collega le due Capitali più vicine al mondo. Al loro arrivo in Austria, acquistano la Vienna Card per accedere a tutti i mezzi pubblici, una scelta fondamentale per spostarsi comodamente. Fabrizio indossa un cappuccio sentendosicome "Starsky & Hutch", mentre rivendica la vittoria della scommessa precedente e attende il suo premio. La visita al Palazzo di Schönbrunn è un punto focale. Con la Vienna Card, ottengono uno sconto per l'audioguida, l'accesso al labirinto, al giardino del principe ereditario, alla terrazza panoramica sulla Gloriette e al forno imperiale. Tuttavia, a causa della pioggia e dei 90 minuti di attesa per entrare nella prima ala, decidono di rinunciare alla visita interna, scherzando sul "governo viennese ladro" e sul mito della principessa Sissi. La Gloriette, con la sua terrazza panoramica, è un luogo che merita una visita. Fabrizio ricorda un aneddoto legato a Schönbrunn, quando a 12 anni visitò Vienna e, nel quartiere di Grinzing, ebbe la sua prima esperienza con l'alcol e con la "leggenda" del furto di souvenir da parte degli italiani. Racconta anche di come, soggiornando all'Hotel Mozart, trovava ogni mattina una "palla di Mozart" sul cuscino, un'abitudine che lo ha trasformato in un "cazzone" (nel senso ironico di goloso). Successivamente, si avventurano nel labirinto di Schönbrunn, acquistando un biglietto da 4 euro e 30. La sfida è trovare la via d'uscita, aiutati dai simboli zodiacali che indicano le direzioni. Fabrizio e Tommaso si addentrano nel labirinto, tra risate e tentativi, riuscendo infine a uscirne in tempo record. Il racconto si conclude con un'altra riflessione sulla situazione italiana, ribadendo la "fuga di cervelli" e il motivo per cui tanti giovani scelgono di emigrare: a Vienna trovano un ambiente più professionale, meno burocratico e con maggiori opportunità di crescita e realizzazione, oltre a un sistema di welfare che supporta i cittadini. Nonostante la nostalgia per il sole e le radici italiane, l'esperienza all'estero viene percepita come una scelta vincente per chi cerca un futuro migliore. Per vedere gli altri 29 episodi e i contenuti extra vai su: www.eurotriplaserie.it