У нас вы можете посмотреть бесплатно Quotidiano Medicina 19/11/14. Focus: La medicina difensiva. Luisa Pellegrino или скачать в максимальном доступном качестве, видео которое было загружено на ютуб. Для загрузки выберите вариант из формы ниже:
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Il 58% dei medici dichiara di praticare la cosiddetta medicina difensiva (l’eccesso di esami e test per premunirsi contro le cause legali dei pazienti in coso di incidente) e per il 93% il fenomeno è destinato ad aumentare. E' uno scenario che ha un impatto economico stimato nel 10% del totale della spesa sanitaria con un costo pro capite aggiuntivo di 165 euro su un totale di 1847 euro. Emerge da uno studio dell’Agenas, l’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali effettuato in Lombardia, Marche, Umbria e Sicilia, su un campione di circa 1500 medici ospedalieri. Le prestazioni più frequenti per cui la si pratica sono nel 33% gli esami laboratorio, sempre con il 33% gli esami strumentali, per il 16% le visite specialistiche e per il 6% il comportamento è quello di non fornire cure potenzialmente efficaci ma ad alto rischio complicazioni. Secondo i medici intervistati le cause principali sono: per il 31% la legislazione sfavorevole per il medico, per il 28% il rischio di essere citati in giudizio e il 14% lo sbilanciamento del rapporto medico-paziente con eccessive richieste, pressioni e aspettative da parte del paziente e dei familiari. C’è una sentenza del Tribunale di MI, di ottobre scorso, che sancisce l’obbligo per il paziente di dimostrare l’errore del medico ospedaliero. Secondo i medici, questa sentenza tutela maggiormente pazienti e SSN e farebbe venir meno alcune delle ragioni della cosiddetta medicina difensiva, anche perché, secondo la legge Balduzzi, fa scendere a 5 anni, e non più a 10, il termine per la prescrizione del presunto reato. Un meccanismo che sembra tutelare più il medico che il paziente, al quale il danno può emergere anche a distanza di qualche anno da un intervento. Questa sentenza cambierà qualcosa? Un senatore, Lucio Romano, un medico campano, ha presentato un Ddl in materia di responsabilità professionale, l’ennesimo perché ce ne sono già otto fermi in attesa di essere discussi. Ma quello di Romano ci sembra particolarmente interessante perché prevede che “ogni struttura, pubblica o privata accreditata, debba dotarsi di un organismo interno e autorevole per prevenire e gestire il rischio clinico. Pena la decadenza dall'accreditamento. Tale organismo deve, fra l'altro, mettere a punto una serie di procedure, fra le quali la comunicazione all’assistito se la struttura ha stipulato o meno un contratto di copertura della responsabilità civile, nonché il massimale assicurato e la compagnia assicurativa prescelta. Nel caso di contenzioso, la struttura sanitaria risponde direttamente, lasciando così che gli operatori sanitari abbiano la possibilità di agire in un clima di maggiore serenità, concentrandosi sulla salute del paziente”. Questa proposta va nel verso giusto? Cioè obbligo assicurativo per ospedali e Asl e non per il medico? Quotidiano Medicina del 19 novembre 2014. Tutti i giorni in diretta su Telecolore d.t. e su www.telecolore.it in streaming live. Conduce Aldo Primicerio