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Il dr Jason Motta Jones ci parla della chirurgia piezoelettrica. Potete trovare il dr Motta su pazienti.it all'indirizzo http://www.pazienti.it/dr-jason-motta... In cosa consiste la tecnica della chirurgia piezoelettrica? La chirurgia piezoelettrica venne sviluppata alla fine degli anni 90 da Tommaso Vercellotti, dentista italiano, che ha la brillante idea di utilizzare gli ultrasuoni utilizzati in odontoiatria nella pulizia dei denti, applicandoli alla chirurgia ossea.La tecnica prevede l'utilizzo di un ultrasuono diverso rispetto al classico ablatore, ma il principio è quello di dare una chirurgia molto precisa basata sulla vibrazione e non sulla rotazione di uno strumento, che da un effetto chiamato cavitazionale che provoca l'implosione di particelle d'acqua contro un piano osseo; questo permette di avere un campo operatorio molto visibile e molto asciutto. Importante è l'effetto di selettività, cioè la capacità di questi ultrasuoni di agire soltanto sui tessuti duri e non sui tessuti molli, con ovvi vantaggi di preservazione delle strutture nobili a rischio durante le fasi chirurgiche. Quali sono i vantaggi della chirurgia piezoelettrica? La chirurgia piezoelettrica permette in casi di interventi più complessi la possibilità di ridurre al minimo le complicanze legate al danno neurologico o vascolare tant'è che questa tecnica, nata in ambito odontoiatrico, viene ora utilizzata in altre discipline come la neurochirurgia, la chirurgia ortopedica e la veterinaria in quanto evita danni ai nervi e alle strutture anatomiche molli. La tecnica della chirurgia piezoelettrica può essere utilizzata in qualsiasi fascia d'età? Sì, questa tecnica può essere utilizzata a qualsiasi età perchè, essendo minimamente invasiva e poco traumatica, funziona meglio se effettuata su basi ossee ridotte, quindi sia in bambini d'età pediatrica con basi ossee in crescita e quindi piccole, sia in anziani con basi ossee riassorbite e quindi più fragili. Il vantaggio che si ha rispetto alla chirurgia tradizionale è dato dalla forza di utilizzo di questo strumento ,che è all'incirca di un quinto, quindi la pressione che serve per utilizzare questo strumento rispetto allo strumento rotante è molto inferiore; considerando che i pazienti vengono operati quasi sempre in anestesia localeè un aspetto molto apprezzato. Quali sono i casi in cui è possibile usare questa tecnica? La tecnica della chirurgia piezoelettrica può essere utilizzata in tutte le discipline odontoiatriche che prevedono la chirurgia dei tessuti duri, come ad esempio nei casi di estrazione; una chirurgia minimamente invasiva aiuta ad avere un miglior risultato. Può essere utilizzata anche nella chirurgia dei denti del giudizio, laddove questi denti sono a stretto contatto con il nervo alveolare inferiore, oppure nella chirurgia rigenerativa, che prevede diverse opzioni terapeutiche per ricostruire l'osso dove manca in funzione di un'implantologia. Nel caso del rialzo del seno mascellare si possono avere dei grossi vantaggi nel ridurre le complicanze di perforazione di quella membrana che riveste il seno mascellare. Come funziona la fase post operatoria e che differenza c'è rispetto ad un intervento normale? Negli interventi normali che utilizzano strumentario rotante la fase successiva all'intervento prevede un'iniziale morte cellulare o necrosi, che viene poi sostituita da una fase infiammatoria, in cui una serie di cellule devono rimuovere le cellule morte per poi ricostruire quelle nuove. Lo strumento ad ultrasuoni invece riduce o quasi evita la fase di morte cellulare, quindi si ha subito un'iniziale riapposizione dell'osso e perciò una migliore guarigione. Questo dà origine ad un minor gonfiore post operatorio ed un minor edema dei tessuti.