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Coxartrosi bilaterale: analisi e gestione di un doppio impianto di protesi

Questa serie di video che ogni mese - puntualmente - condivido con tutti voi ha due tratti comuni: da una parte lo studio delle patologie che più ci interessano - #coxartrosi e #gonartrosi - e dall'altra l'analisi e la gestione dei singoli casi trattati. Analisi e gestione sono due parole scelte con grande attenzione: sottolineano l'unicità di ogni nostro paziente e l'importanza di pianificare con razionalità e precisione i nostri gesti chirurgici. Il caso che approfondiremo oggi è un esempio perfetto di analisi e gestione perché riguarda una paziente con coxartrosi bilaterale che - oltre a provocare dolore, zoppia e limitazione funzionale - non rispondeva più alle terapie conservative. Ho deciso, in accordo con il mio collega anestesita, di non procedere con un doppio impianto di protesi in un'unica seduta operatoria, ma una a distanza di 6 mesi dall'altra. Grazie all'analisi delle radiografie pre e post-operatorie è possibile visualizzare la tipologia di protesi che, in questo caso specifico, era corretto impiantare: una protesi d'anca a stelo corto, a conservazione di collo, perfettamente idonea alla buona qualità ossea e alla giovane età della mia paziente. Scopriamo quindi come ho pianificato la strategia operatoria, riservando grande attenzione anche alla geometria - al bilanciamento - tra anca destra e anca sinistra.