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Insieme ai nostri animali vivono anche parassiti, batteri e virus che non necessariamente causano loro danni visibili. Le malattie che essi provocano possono infatti decorrere in forma sub-clinica, ossia poco o per nulla evidente. Questi organismi causano a volte dei sintomi non specifici che possono confondere. In questo caso il ricorso a specialisti e ai laboratori d’analisi può fugare ogni dubbio. Tra le parassitosi spicca sicuramente la coccidiosi, causata da un protozoo del genere Eimeria. Almeno 15 specie di questo protozoo sono presenti negli ovini e possono interferire negativamente sulla crescita dei giovani animali senza esibire una particolare sintomatologia oppure manifestando una diarrea in soggetti dai 20 giorni ai 6 mesi d’età. Adeguati trattamenti di prevenzione farmacologica, semplici da eseguire, possono tenere sotto controllo la coccidiosi degli animali. I veterinari che si occupano di piccoli ruminanti conoscono bene questa patologia e sanno come gestirla, ma la testimonianza di un allevatore che ha valutato il ritorno economico derivante dal controllo della coccidiosi degli agnelli è sicuramente di grande importanza per tutti. A questo scopo abbiamo voluto intervistare, insieme al Dott. Pietro Antenucci di MSD Animal Health, Narciso Baroni allevatore di Tuscania (VT) e noto selezionatore di pecore di razza sarda nonché membro del consiglio direttivo di ASSONAPA.