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La riqualificazione di Bagnoli è da molti anni ormai l'eterno progetto incompiuto della città di Napoli. Dopo un serie di scandali, tra mancate bonifiche e fallimenti delle società pubbliche che dovevano dare nuova luce e forme al quartiere flegreo nell'area che ospitò l'Italsider fino al 1993, i progetti sul futuro dell'area avevano mosso i primi passi con la precedente amministrazione comunale di Luigi De Magistris. Sebbene in uno scontro senza esclusione di colpi con il governo nazionale, il piano prevedeva il recupero della spiaggia, libera e per tutti, la bonifica totale dell'area, con la rimozione della colmata a mare, ovvero la zona dei pontili profondamente inquinata, ma anche la costruzione di un parco pubblico, la limitazione delle nuove cubature. A questo veniva accompagnata la cosiddetta ordinanza "chi inquina paga", ovvero la decisione del Comune di Napoli di addossare alle aziende che avevano inquinato i suoli, la Fintecna di proprietà pubblica e la Cementir di proprietà privata, i costi di bonifica. Con l'arrivo dell'amministrazione di Gaetano Manfredi, nominato anche commissario straordinario per Bagnoli le cose sono cambiate. La svolta ulteriore è arrivata con l'aggiudicazione della Coppa America di Vela che si terrà proprio a Bagnoli nel 2027. Anche per questo evento il Sindaco di Napoli è stato nominato commissario. Ma come cambia il futuro di Bagnoli con il grande evento internazionale e con la gestione della riqualificazione tutta nelle mani del Sindaco? I primi fondi stanziati sono una montagna di soldi: 1,2 miliardi di euro. Ma si potrà arrivare fino a 6 miliardi di euro per completare tutto. Le differenze con il piano del passato però non sono poche a cominciare dal fatto che non ci sarà una bonifica, ma solo una messa in sicurezza, oltre al mutato scenario sismico che interessa Bagnoli ed i Campi Flegrei, che fa emergere più di un dubbio sull'intero piano.